Bonus auto, va sciolto il nodo della Ue

A Urso il compito di trovare il modo per premiare il made in Italy. Immatricolazioni su del 19%

Bonus auto, va sciolto il nodo della Ue
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Gli incentivi rimodulati per il settore auto partiranno in febbraio, dopo che Adolfo Urso (nella foto), ministro delle Imprese e del made in Italy, avrà illustrato il piano ai diretti interessati. Proprio ieri, infatti, è partita la convocazione del «Tavolo Automotive» per il prossimo 1 febbraio. Pilastri dell'iniziativa sulla quale il governo ha puntato 1 miliardo di euro sono lo svecchiamento del parco auto, con il sostegno ai redditi più bassi, e il rilancio della produzione di veicoli in Italia. A questo proposito, visto che la Ue non consente la concessione di incentivi sulla base territoriale, il ministero dovrà trovare il modo per aggirare l'ostacolo, puntando sulle caratteristiche del veicolo e altri particolari.

Urso ha previsto anche il raddoppio degli incentivi per Taxi e Ncc e l'avvio, in forma sperimentale, della formula del «Leasing sociale|», accogliendo così la proposta dell'Automobile club d'Italia. Calendarizzate anche le riunioni dei gruppi di lavoro previsti dal «Tavolo Stellantis» dedicati a mercato, competitività, componentistica, lavoro, ricerca e sviluppo. Tra lunedì 22 e mercoledì prossimi si terranno i primi cinque incontri.

«L'auspicio - osserva Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto (concessionari) è che questo Tavolo Automotive possa offrire risposte adeguate allo svecchiamento del parco circolante e allo schema dell'Ecobonus. Purtroppo, invece, nel corso del 2023 abbiamo aspettato, invano, la modifica dell'attuale schema: sono infatti avanzati oltre 300 milioni sul comparto auto green e ben 13,7 sui 15 milioni stanziati per i furgoni elettrici. Inoltre, annunciare misure incentivanti con ventilate possibili partenze solo nei mesi successivi altera il normale andamento del mercato e arreca incertezza».

Sono definitivi, intanto, i dati sulle immatricolazioni di auto nel 2023 in Italia: oltre 1,566 milioni, con una crescita del 19%, ma un calo del 18,3% sul 2019. «Nel quadriennio 2020-2023 - avverte Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) - si sono perse più di 1,9 milioni di vetture. Ma questo non ha impedito al circolante di aumentare da 39,545 a 40,839 milioni di unità, per un tasso di motorizzazione privata salito a 69 macchine per 100 abitanti, un livello record nel mondo. Tra le ragioni, quella del ricorso all'usato, anche di terza e quarta mano, vista l'impennata continua dei listini: +34,3% dal 2019».

Le alimentazioni. Nel 2023 le auto elettriche segnano un +34,5%, ma con la quota sempre ancorata al 4,2% dal 3,7% del 2022; deboli le plug-in con +2,7% e una quota al 4,4% dal 5,1% precedente. Le ibride senza spina archiviano una crescita 26,2% per una quota del 36,1%. Benzina e Diesel segnano +22,2% e +5,5% chiudendo al 28,5% e al 15,5% di quota. Per il Gpl +20% e penetrazione del 9,1%. Metano, invece, in caduta libera: conta per lo 0,1% nell'anno.

«Il nostro rimane un mercato poco attratto dalle auto elettriche - commenta Salvatore Saladino (Dataforce Italia) -; resto convinto che non sia l'infrastruttura il problema più grande, semplicemente credo che oggi l'elettrico non sia ancora superiore all'endotermico nel bilancio complessivo di utilizzabilità e fruibilità.

Sono altrettanto certo che arriverà il tempo nel quale le vetture elettriche saranno superiori a quelle tradizionali sotto tutti gli aspetti, ma oggi non è così».

Il gruppo Stellantis, nel complesso, ha totalizzato lo scorso anno 505.498 unità (+9%), con una quota di mercato del 32,3%.

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