Economia

"Cessione del credito? Una volta sola". Cosa può cambiare sul Superbonus

Per evitare le frodi con il Superbonus, il governo sta ipotizzando di limitare la cessione del credito ad una volta soltanto. Le associazioni di categoria sono contrarie: "Penalizza le famiglie più bisognose"

"Cessione del credito? Una volta sola". Cosa può cambiare sul Superbonus

Per evitare nuove truffe tramite il Superbonus, il governo ha ipotizzato di limitare la cessione dei crediti: si potrà fare soltanto una volta.

Ecco l'ipotesi

È ancora soltanto un'ipotesi ma i costruttori sono molto preoccupati: l'Ance e le organizzazioni artigiane gridano in coro "basta modifiche". La bozza del decreto Sostegni, infatti, contiene la possibilità di modificare il capitolo che riguarda le frodi sui bonus edilizi, Superbonus compreso. I crediti che, al 7 febbraio, saranno già oggetto di cessione potranno procedere con un'altra. Come scrive l'Ansa, i contratti che violeranno le nuove norme saranno considerati nulli.

"Basta con i cambiamenti"

"L'ennesima modifica alle misure in corso, con il limite alla cessione dei crediti, rischia di bloccare le imprese e penalizzare le famiglie più bisognose. Non è così che si fermano le frodi", commentano dall'Ance. "Basta con i continui cambiamenti. L'incertezza delle regole, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggia il mercato e le imprese più serie", afferma il presidente, Gabriele Buia. "Giusto l'obiettivo di contrastare le frodi", sottolinea Buia, "ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato".

"Incertezza sul mercato"

Dello stesso parere anche Marco Granelli, presidente di Confartigianato, il quale sottolinea infatti come "le continue modifiche creano incertezza sul mercato con l'effetto di bloccare le operazioni, anche quelle che non presentano profili patologici". Limitare ad una sola cessione il trasferimento dei crediti, potrebbe provocare un rallentamento delle operazioni di acquisto anche da parte degli operatori finanziari ormai prossimi "al raggiungimento della loro capacità di 'assorbimentò in compensazione dei crediti stessi".

Come cambia il Superbonus 2022

Come ci siamo occupati sul Giornale.it, l'agevolazione è stata prorogata per altri due anni e sarà in vigore fino al 2023: dopodiché, come riporta il Corriere, nel 2024 l’aliquota scenderà al 70% e nel 2025 al 65%. Quel che più importa, comunque, riguarda l'agevolazione per chi decide di eseguire coibentazioni (cappotti termici), rinnovare gli impianti di riscaldamento e intervenire sulle parti strutturali. In tutti questi casi, si può tentare utilizzare il Superbonus per il miglioramento energetico o antisismico prorogato al 110% fino alla fine del 2023.

Cosa succede con il sisma bonus

Confermato fino al 2024 anche il sisma bonus, "detrazione per interventi di ristrutturazione su immobili che si trovano in zone considerate a rischio sismico", come riporta SkyTg24. Si va da un minimo del 50% a un massimo dell’85%, da calcolare su spese entro le 96mila euro. Per quanto riguarda il Super Sisma bonus 110%, invece, "si applica agli interventi antisismici realizzati tra il luglio 2020 e il 30 giugno 2022, senza dover per forza comportare un salto di classe dell'immobile".

Gli altri bonus sulla casa

Prorogato anche il bonus facciate, destinato in un primo momento a scomparire: la percentuale per rifare le facciate degli immobili, però, è scesa dal 90% al 60%. Riconfermato fino al 2024 anche l'ecobonus per incentivare i lavori di riqualificazione energetica degli edifici.

Rispetto al passato, però, non sarà però più necessario l’obbligo di asseverazione se l’importo delle spese non sarà superiore ai 10mila euro.

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