Assegno unico per i figli: scattano i controlli

A finire sotto la lente d’ingrandimento sono state circa 22mila domande su 4 milioni e mezzo di richieste pervenute dalle famiglie italiane

Assegno unico per i figli: scattano i controlli

Negli ultimi quattro mesi, fino allo scorso 20 aprile, sono arrivate sulla scrivania dell’Istituto nazionale di previdenza sociale 4 milioni e mezzo di domande per ottenere l’assegno unico per i figli (poco più di 7 milioni), ma le famiglie italiane hanno ancora due mesi, fino al 30 giugno, per inviare la richiesta e conseguire anche gli arretrati. Per evitare imbrogli e sotterfugi, però, sono stati già avviati i controlli a campione. A finire sotto la lente d’ingrandimento sono state circa 22mila domande. L’Inps chiede l’esibizione di ulteriori documenti soprattutto per quei figli che hanno più di 18 anni di età.

Le verifiche dell'Inps

I controlli, in ogni caso, riguardano una percentuale minima coloro che richiedono l’assegno unico per i figli. Solamente per lo 0,5% degli incartamenti è stato fatto obbligo alle famiglie di provare con altri documenti di essere in regola per percepire il beneficio economico, mentre il resto delle domande è selezionato in maniera automatizzata.

Come ottenere l’assegno

Quando si parla di figli maggiorenni, in particolare di quelli che hanno un lavoro e un reddito annuale inferiore agli 8mila euro, le verifiche sono molto accurate. Queste persone fanno parte del nucleo familiare e il loro guadagno si va a sommare al resto della famiglia. Gli importi dipendono da totale dell’Isee. Per percepire l’assegno, comunque, devono verificarsi alcune specifiche condizioni:

  • Il figlio maggiorenne deve frequentare un corso di laurea, un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito, come detto, non superiore agli 8mila euro all’anno.

  • Essere inquadrato come disoccupato.

  • Prestare servizio civile universale.

Queste condizioni sono dettate dall’Istituto nazionale di previdenza sociale.

L’importanza dell’Isee

Gli assegni sono diversi a seconda dell’Isee, dell’età dei figli (i maggiorenni prendono quasi la metà dei minorenni). Come riporta il quotidiano Il Messaggero, le famiglie con Isee fino a 15mila euro annui percepiscono una quota base di 175 euro per ogni figlio minorenne, più una serie di bonus legati a particolari condizioni (famiglia numerosa o entrambi i genitori che lavorano).

Quando l’Isee è pari a 20mila euro all’anno, l’assegno è di 150 euro per figlio; se il reddito è compreso tra i 25mila e 30mila euro, i figli percepiscono 100 euro a testa, mentre con un Isee superiore a 40mila euro all’anno, l’assegno è di 50 euro.

La domanda senza Isee

Per coloro che presentano la domanda senza Isee (che va inviato in ogni caso in un secondo momento) è garantita la quota minima di 50 euro per figlio.

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