Economia

Decreto crescita. Stop a contratti di solidarietà e pensione 7 anni prima

Nel pacchetto di misure del decreto Crescita la "solidarietà" dai contratti di espansione ma riguarderanno solo le imprese di grandi dimensioni con organico superiore ai mille dipendenti

Decreto crescita. Stop a contratti di solidarietà e pensione 7 anni prima

Finisce l'epoca dei contratti di solidarietà per le grandi aziende.

Il disegno di legge n. 1807 di conversione del decreto Crescita, tra le differenti misure prevede l'abrogazione della "solidarietà" per la nuova formula del contratto di espansione. La norma andrà a sostituire il vigente art. 41 del dlgs n. 148/2015 ma riguarderà solo le imprese in fase di riorganizzazione con un numero di dipendenti superiore alle mille unità. Attraverso la nuova norma le aziende, in sede di concertazione con sindacati e ministero, potranno accedere a una serie di alleggerimenti degli oneri sul lavoro a partire dal monte ore, che potrà avere una riduzione che non sfori il 30% dell'ordinario, con la possibiltà di arrivare fino al 100% (per una durata massima di 18 mesi) ricorrendo, per singoli dipendenti, alla cassa integrazione guadagni straordinaria.

Inoltre attraverso il contratto di espansione le imprese potranno mettere in quiescenza i dipendenti che raggiungerebbero i requisiti entro 84 mesi (7 anni in anticipo), a differenza del contratto di solidarietà che permetteva tale agevolazione solo per i dipendenti a due anni dal raggiungimento dell'età pensionabile. In quest'ultimo caso, però, la misura dovrà essere concertata con il lavoratore, trattandosi di una formula di esodo agevolato.

Al

momento la misura sarà adottata solo per il biennio 2019 e 2020 in via sperimentale, così da verificarne gli effetti sul sistema imprenditoriale e a copertura saranno stanziati circa 40 mln nel 2019 e 30 mln per il 2020.

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