Donnet, la Borsa approva i conti. Domani il piano di Caltagirone

Presentato un bilancio migliore delle stime. Nella lista concorrente l'ad è Cirinà, top manager del Leone

Donnet, la Borsa approva i conti. Domani il piano di Caltagirone

Si infiamma la battaglia su Generali in vista del rinnovo del cda fissato per il 29 aprile e il titolo vola a 17,91 euro (in rialzo dell'1,5%). E proprio ieri, nella giornata della presentazione del bilancio 2021 a opera della squadra dall'ad Philippe Donnet, candidato al terzo mandato dalla lista del cda appoggiata da Mediobanca (al 17,27% dei diritti di voto) e DeAgostini (all'1,4% del capitale), è arrivata la lista concorrente di Francesco Gaetano Caltagirone (all'8%). L'imprenditore ha presentato un elenco di 13 nomi, candidando alla presidenza l'ex Cdp Claudio Costamagna e alla carica di ceo Luciano Cirinà, in Generali dal 1989 e dal 2013 alla guida delle attività dell'Est Europa del Leone, uno dei tre manager candidati interni alla successione dello stesso Donnet. Un segnale al mercato che la lista alternativa non vuole rompere con Generali. Solo aspira a fare ancora meglio. E per questo è prevista per domani la presentazione del piano e degli obiettivi concorrenti. Uno schema all'americana, un unicum per l'Italia.

Intanto Donnet va avanti: Concludiamo con successo il piano Generali 2021, dimostrando ancora una volta la nostra capacità di mantenere le promesse, ha detto presentando un bilancio apprezzato dai broker per la solidità dei dati, migliori delle attese, e la conferma dei target del piano al 2024 nonostante l'imprevedibilità e l'incertezza determinata dalla guerra in Ucraina. Più in dettaglio, il Leone ha chiuso l'esercizio con un utile netto di 2,84 miliardi (in crescita del 63% sul 2020), un risultato operativo di 5,9 miliardi (+12,4%), il più elevato di sempre, e una raccolta premi di 75,8 miliardi (+6,4%), mentre a livello patrimoniale il solvency ratio si è attestato al 227% grazie a una generazione di capitale di 3,8 miliardi. Su questa base sarà proposto in assemblea un dividendo di 1,07 euro. In questo scenario già due broker, interlocutori privilegiati degli investitori istituzionali (il cui voto sarà la chiave di volta in assemblea posto che ai fondi fa capo il 35,11% del capitale del Leone), scommettono sulla riconferma di Donnet al vertice di Trieste. Per Bofa Merrill Lynch, Donnet ha tutte le carte in regola per essere votato in assemblea, mentre Autonomous parla di una solida difesa da parte dell'attuale squadra di management che ci aspettiamo possaprevalere. E Donnet ha fatto sapere in conference call di aver raccolto consensi tra gli investitori istituzionali sul piano al 2024 presentato lo scorso dicembre.

Ma ora Piazza Affari riflette sui nomi proposti per da Caltagirone, che candida se stesso e come indipendenti l'economista Marina Brogi, Flavio Cattaneo (già consigliere di Generali, ad di Terna e Tim e Roberta Neri. E poi ancora Alberto Cribiore (ex Citi), Mara Varsellona, Paola Schwizer, Andrea Scrosati, Stefano Marsaglia (ex top manager di Mediobanca), Nicoletta Montella e Patrizia Michela Giangualano.

Da notare che il tandem di vertice arriva solo al quinto e al sesto posto dell'elenco, quindi siederà in cda solo se Caltagirone - che probabilmente sarà votato da Leonardo Del Vecchio (al 6,62%) e da Crt (all'1,71%) - conquisterà la vittoria in assemblea. In altri termini la lista concorrente fa perno su Cirinà solo in caso di vittoria.

Viceversa, il nuovo statuto Generali prevede che la lista Caltagirone possa avere al massimo 4 posti sui 13 del cda e dunque i nomi «forti» dell'opposizione in consiglio saranno lo stesso Caltagirone e Cattaneo, insieme con Brogi e Neri (componente quote rosa). Poi bisognerà vedere se anche Assogestioni presenterà la dua lista, potendo la terza avere 1 o 2 posti su 13.

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