Economia

Nuova Irpef: cosa cambia davvero per gli autonomi

Nonostante i tagli all'Irpef, resta l'enorme differenza con i sistemi forfettari perché, a parità di reddito, non c'è lo stesso carico impositivo: ecco perché

Nuova Irpef: cosa cambia davvero per gli autonomi

La revisione dell'Irpef con il taglio delle aliquote (da cinque a quattro) e l'incremento delle detrazioni come previsto dalla nuova riforma del Fisco di cui ci siamo occupati sul Giornale.it, non sempre porta dei benefici. Infatti, se da un lato riduce il divario tra le varie fasce di reddito, dall'altro rende iniqua un'altra situazione che si viene a creare.

Perché non c'è equità

Sul piano orizzontale, infatti, il modello di imposizione sui redditi delle persone fisiche non è equo per l'estrema frammentazione delle regole che determinano l'imposta e che dipendono dall'imponibile Irpef che favorisce i regimi sostitutivi e per il diverso trattamento previsto per i redditi di lavoro soggetti a questa tassazione. La nuova legge di bilancio, infatti, non avrà alcun effetto sull'equità del sistema anche se il disegno legge sulla riforma fiscale ha indicato un "modello duale" che dovrebbe "circoscrivere il campo di applicazione dell'Irpef ai soli redditi di lavoro", come si legge sul Sole24Ore.

L'attuale sistema non va

Infatti, in questo momento, il sistema impositivo attuale non garantisce il principio che "a parità di reddito si è soggetti allo stesso carico impositivo": infatti, i lavoratori dipendenti non hanno la deduzione delle spese per la produzione del reddito; i lavoratori autonomi lo fanno in maniera analitica mentre i forfettari tramite uno standard di redditività, un coefficiente che non considera il reale effetto dei contributi versati. Inoltre, il giornale economico fa notare che durante i primi cinque anni di attività, il forfettario applica l'aliquota del 5% e "icontribuenti Irpef rimangono soggetti alle relative addizionali, regionali e comunali, mentre i forfettari ne sono esentati".

Negl i ultimi anni, la politica si è incentrata soltanto sulla riduzione dell'Irpef senza creare un sistema più equo, come ad esempio nel caso del bonus da 80 euro per i lavoratori dipendenti o l'innalzamento del forfettario che era stato creato per rendere più snelle le attività marginali e favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. In questa maniera è nato un modello in cui il dipendente è favorito rispetto l'autonomo "a meno che quest'ultimo non abbia le caratteristiche per accedere al forfettario".

I vantaggi del forfettario

Questo sistema garantisce vantaggi ancora più consistenti al punto da smettere di incentivare la crescita dell'attività: ecco perché i tagli dell'Irpef non danno l'inversione di tendenza auspicata. Anche se diminuisce il carico impositivo come abbiamo visto all'inizio, non scende il gap tra Irpef e regime forfettario, "che rimane di gran lunga più conveniente".

Inoltre, se inseriamo anche l'assegno unico per i figli, l'Irpef verrà "espulso" fuori da tutte le partite Iva.

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