Economia

La Fed fa il falco, tassi su dello 0,75%. Powell: "A luglio ci sarà un'altra stretta"

Il Pil rivisto a 1,7% e inflazione al 5,2%. Positiva Wall Street

La Fed fa il falco, tassi su dello 0,75%. Powell: "A luglio ci sarà un'altra stretta"

Come da attese, alla fine la Federal Reserve ha usato la mano pesante per domare l'inflazione. Il presidente della Fed, Jerome Powell (in foto), ieri ha comunicato un rialzo dei tassi di interesse dello 0,75%. Si tratta del più forte aumento dei tassi dal 1994. Dopo l'aumento di ieri, il costo del denaro sale così in una forchetta fra l'1,50 e l'1,75 per cento.

«Non c'è da aspettarsi che rialzi dello 0,75% dei tassi di interesse diventino una cosa comune» ha commentato lo stesso Powell, sottolineando in ogni caso che per luglio le ipotesi sul tavolo sono di un aumento da mezzo punto e da 75 punti base. «La Fed ha gli strumenti e le determinazione di far scendere l'inflazione«, ha aggiunto il banchiere centrale sottolineando che l'attuale livello del costo della vita è «davvero troppo alto». La banca centrale americana inoltre ha comunicato i cosiddetti dot plot, le tabelle che accompagnano il comunicato finale, dalle quali emerge +che i tassi di interesse in Usa saranno al 3,4% alla fine del 2022 e al 3,8% nel 2023. Ciò significa una previsione di un aumento da mezzo punto a tutte le riunioni fino alla fine dell'anno.

L'economia americana «sembra aver accelerato» dopo il rallentamento del primo trimestre e il tasso di disoccupazione «resta basso. L'inflazione è elevata riflettendo gli squilibri fra la domanda e l'offerta in seguito alla pandemia e gli alti prezzi dell'energia», si legge nel comunicato finale della due giorni di riunione della Fed. «Siamo molto attenti ai rischi di inflazione», aggiunge la banca centrale americana, precisando di essere «fortemente impegnata» a far scendere l'inflazione al 2%. «L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia sta creando ulteriori pressioni al rialzo sull'inflazione e pesando sull'attività economica globale. Inoltre i lockdown da Covid in Cina probabilmente accentueranno» i problemi alle catene di approvvigionamento. La Fed, a seguito della stretta monetaria, ha tagliato le stime sul Pil: quest'anno gli Usa cresceranno dell'1,7%, contro il +2,8% stimato a marzo, a fronte di un'inflazione al 5,2% per cento. Nel 2023 il Pil Usa dovrebbe salire di un altro 1,7% e dell'l,9% nel 2024. Positiva la reazione di Wall Street, dove alle 21 ore italiana il Dow Jones avanzava dello 0,96% e il Nasdaq del 2,37 per cento.

Quanto al mercato dei cambi, la moneta unica europea ha virato in calo dello 0,35% a quota 1,0377 dollari.

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