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Ferrari snobba il ddl Capitali. "La sede rimarrà in Olanda"

L'ad Vigna: "Nessun trasferimento in vista". Il Cavallino spinge i ricavi a 1,5 miliardi e l'utile supera le previsioni

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«Non stiamo pianificando alcun trasferimento della sede legale dall'Olanda in Italia e vorrei aggiungere che la Ferrari NV ha la residenza fiscale in Italia, quindi paghiamo regolarmente le tasse qui in Italia». Benedetto Vigna, ad di Ferrari, ha voluto fare subito chiarezza, commentando con il mercato i conti trimestrali del Cavallino rampante, dopo le indiscrezioni che davano la Casa di Maranello presieduta da John Elkann vagliare la possibilità di trasferire nuovamente in Italia la sede legale della società. L'ipotesi del possibile ritrasferimento dall'Olanda, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stata da collegare all'approvazione del Ddl Capitali, legato alla legge di Bilancio (già approvato in Senato, si appresta a passare in seconda lettura alla Camera per l'ok). A ispirare il provvedimento il fatto che uno Stato membro non debba avere regole più rigide di quelle imposte dall'Ue, pena lo svantaggio competitivo delle sue imprese e dei suoi intermediari finanziari. «Se e quando la norma sarà approvata - ha aggiunto Vigna - si vedranno i termini di approvazione. Tutte le persone osservano, vedono, ragionano. Per ora - ha ribadito - non c'è alcun trasferimento pianificato».

Il sistema olandese, comunque, è noto per essere più pèermissivo di quello attualmente in vigore italiano. Ferrari, controllata da Exor, holding della famiglia Agnelli, ha spostato la sede legale ad Amsterdam nel 2015 prima dello scorporo da Fca, in vista della quotazione a inizio 2016.

E ora i conti di Ferrari del terzo trimestre e le stime 2023 riviste al rialzo, tutti numeri apprezzati dalla Borsa: +5,6% il titolo a 303,30 euro.

Da record i ricavi netti di 1,5 miliardi (+23,5%) con consegne totali per 3.459 unità (+8,5%). Inoltre, utile netto di 332 milioni (+46%); ebit adjusted di 423 milioni di euro (+41,6%) con un margine del 27,4%; ebitda adjusted pari a 595 milioni (+37%) e un margine del 38,6%. I nuovi target annuali: ricavi per circa 5,9 miliardi (da 5,8 e dopo i 5,1 miliardi di euro del 2022) e utile diluito adjusted pari o superiore a 6,55 euro per azione (prima tra 6,25 e 6,40 euro, dopo i precedenti 5,09 euro). Infine, i dati sulle immatricolazioni di auto in Italia a ottobre: +20% e +20,5% da gennaio (il confronto con il pre-pandemia vede ancora un forte ritardo: -19% sul 2019).

Resta fiacca la domanda di auto elettriche: volumi medi mensili di 5mila unità e quota mercato nei 10 mesi ferma al 3,9% nonostante ecobonus disponibli per 118 milioni.

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