Economia

Francesca Amadori non ci sta: cosa succede con l'azienda del nonno

Inizia la battaglia legale tra Francesca Amadori e l'azienda del nonno dove è stata licenziata alcuni giorni fa. "Campagna di delegittimazione nei suoi confronti"

Francesca Amadori non ci sta: cosa succede con l'azienda del nonno

Francesca Amadori adesso alza la voce: dopo il licenziamento dall'azienda fondata da nonno Francesco ma adesso in mano al padre, Flavio Amadori, l'ormai ex responsabile comunicazione dell'azienda leader nel settore avicolo ha dato mandato ai suoi legali di far valere le proprie ragioni.

"Ecco perché l'abbiamo licenziata"

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'intervista rilasciata dall'Amministratore delegato della società, Francesco Berti, al Corriere della Sera e di cui ci siamo occupati sul Giornale.it. L'accusa dell'Ad era stata pesante: "Da inizio dicembre Francesca Amadori ha smesso di lavorare, senza dare spiegazioni. Che non sono arrivate neanche dopo la richiesta di chiarimenti da parte dell’azienda, secondo quanto previsto dalla legge e dal contratto di lavoro. A quel punto non potevamo non licenziarla. Neanche il padre ha potuto far nulla se non ribadire che le regole valgono per tutti, a prescindere dal cognome", ha affermato al quotidiano.

La nota degli avvocati

Dopo queste parole, la risposta di Francesca non si è fatta attendere. "Con riferimento alle notizie diffuse anche a mezzo stampa dall'amministratore delegato Francesco Berti - scrivono i legali - condanniamo con forza la campagna di delegittimazione in atto nei suoi confronti e fondata su informazioni strumentalmente distorte e gravemente lesive della sua onorabilità personale e professionale", viene riportato sul Resto del Carlino. Insomma, la vicenda è tutt'altro che conclusa: secondo alcune indiscrezioni, i legali della Amadori avrebbero alcune cartucce da sparare nel momento opportuno.

"Ci vedremo nelle sedi competenti"

Il comunicato degli avvocati si conclude con l'intenzione di Francesca Amadori a "far valere le proprie legittime ragioni nelle competenti sedi. Prendiamo inoltre atto che l'amministratore delegato Francesco Berti conferma di ignorare completamente l'estrema gravità delle questioni aziendali più volte verbalmente e formalmente sollevate, anche di recente, dalla dottoressa Amadori". La prova provata della situazione complicata all'interno dell'azienda c'è stata sabato 15 gennaio, giorno del compleanno del patron Francesco Amadori che ha compiuto 90 anni. Ci si aspettava una grande festa di famiglia che, per ovvie ragioni, non c'è mai stata: secondo indiscrezioni del quotidiano bolognese, il pranzo è stato annullato sia per ragioni di sicurezza legate al Covid ma anche per le tensioni nell'azienda familiare.

Ricordiamo che il tanto amato nonno 90enne di Francesca ha lasciato la guida dell'azienda nel 2014: è tutto in mano al padre, Flavio Amadori, presidente della società. Il vicepresidente è il fratello di Francesca, Denis, ma anche altri figli lavorano in azienda. Il motivo di nominare un amministratore delegato esterno alla famiglia è motivato dal fatto di "trasformare l’azienda da familiare a manageriale. E ci siamo riusciti", aveva affermato l'Ad Berti. Attualmente, Francesco e Arnaldo Amadori che hanno fondato il gruppo, detengono rispettivamente il 77% e il 23% delle quote ma sono rappresentati dai loro figli: 9 famiglie con il 100% delle quote aziendali. Nel gruppo, tra l'altro, lavora anche Paolo Montagna, marito di Francesca, come responsabile qualità. Al momento, ovviamente, non c'è stata nessuna ripercussione lavorativa.

"Ognuno di noi, me compreso, è valutato sui risultati che raggiunge, non certo per la relazione coniugale", conclude Berti.

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