Economia

La Fed alza i tassi dello 0,75%. È il più grande aumento del costo del denaro dal 1994

La Fed ha alzato il costo del denaro dello 0,75% portandolo in una forchetta fra l'1,50 e l'1,75%. Il presidente Jerome Powell: "Non vogliamo indurre una recessione"

La Fed alza i tassi dello 0,75%. È il più grande aumento del costo del denaro dal 1994

La Federal Reserve, ovvero la Banca Centrale americana, ha deciso di varare il più grande aumento del costo del denaro dal 1994 ad oggi. Lo ha dichiarato il presidente della Fed, Jerome Powell, durante la conferenza stampa organizzata a seguito dell'annuncio di un rialzo dei tassi pari allo 0,75 per cento.

La mossa della Fed

La Fed ha dunque alzato il costo del denaro dello 0,75% portandolo in una forchetta fra l'1,50 e l'1,75%. La previsione è che alla fine dell'anno i tassi saranno intorno al 3,4%, lasciando così intravedere una serie di rialzi aggressivi a tutte le riunioni. "Non vogliamo indurre una recessione, voglio essere molto chiaro su questo", ha assicurato Powell.

Per il prossimo mese, ha ammesso il presidente della banca centrale statunitense, sul tavolo ci sono le "ipotesi di un rialzo da mezzo punto o dello 0,75%. Ci stiamo muovendo rapidamente per portare i tassi a un livello più normale". Con la dovuta "flessibilità possiamo far scendere" l'inflazione che si mantiene ostinatamente a livelli troppo alti: è "ben sopra i nostri obiettivi", ha spiegato, assicurando che la banca centrale ha "gli strumenti e la determinazione" per combattere il caro-prezzi e centrare il target di un'inflazione del 2%.

Rialzo record

La volata dei prezzi, ha sottolineato la stessa Fed, è strettamente collegata a due cause: l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e i lockdown da Covid in Cina che, probabilmente, accentueranno i problemi alle catene di approvvigionamento. Un mix esplosivo, dunque, che ha fatto salire l'inflazione in maggio all'8,6% e affondato ai minimi storici la fiducia dei consumatori americani. "Siamo fortemente impegnati" a far scendere l'inflazione, ha più volte ripetuto Powell durante la conferenza.

Come ha sottolineato il Wall Street Journal, gli indici azionari negli Stati Uniti hanno registrato rialzi importanti in seguito all'annuncio di Powell. L'indice Standard and Poor 500 ha registrato un rialzo di 1,4 punti percentuali, mentre il Dow Jones Industrial Average e il Nasdaq Composite hanno segnato incrementi pari rispettivamente allo 0,9 e al 2,3 per cento.

Raffreddare l'economia

In ogni caso, la mossa della Fed rientra nel quadro dello sforzo Usa per contenere un'inflazione ai massimi da 40 anni. La Fed - ha aggiunto Powell - è "perfettamente consapevole" dei costi imposti dal caro-prezzi e proprio per questo ha optato per l'aumento dei tassi maggiore degli ultimi 28 anni.

I principali indicatori economici sono emblematici. L'aggressiva politica monetaria della Fed punta a raffreddare la domanda e l'economia, mentre le nuove stime della banca centrale indicano proprio una frenata del pil, destinato a crescere quest'anno dell'1,7%, decisamente meno del 2,8% stimato in precedenza. L'inflazione è invece attesa quest'anno al 5,2%.

Come ha ricordato l'Ansa, la maxi stretta della Fed è arrivata a poche ore di distanza dalla riunione di emergenza della Bce. L'Eurotower si è impegnata a un nuovo scudo anti-spread e all'uso flessibile dei 1.700 miliardi di euro di bond comprati col programma pandemico nel tentativo di spegnere i focolai accesi prima di perderne il controllo.

Le prossime sfide economiche saranno decisive.

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