Economia

Tasse, la lezione di Miami all’Italia (e alla sinistra)

Da Miami, all'Istituto Marangoni, prende il via la seconda edizione di "La Ripartenza", l'evento ideato da Nicola Porro

Tasse, la lezione di Miami all’Italia (e alla sinistra)

C'è una lezione che l'Italia può imparare da Miami. E per farlo dovrebbe interiorizzare alcune parole: libertà, innanzitutto; e poi "meno tasse", "meno burocrazia", meno "invidia" per la richezza. Dalla Florida, dove Nicola Porro ha portato la sua Ripartenza, escono un monito e una speranza per il Belpaese: da un lato l'invito a ridurre lacci e lacciuoli che bloccano la Penisola, e che invece sono il segreto della crescita economica dello Stato americano; dall'altro il bisogno di ricordarsi che il made in Italy è apprezzato in tutto il mondo e in pochi "sanno fare" come gli artigiani italiani.

Gli spunti sono tanti. E diversi. Per Andrea Ruggieri, parlamentare di Forza Italia, la differenza tra Florida e Belpaese è di approccio e di sistema. "L'Italia deve diventare meno provinciale - ha detto - bisogna smetterla di pensare che se qualcuno è più ricco di te ci sia qualcosa dietro". Gli esempi da seguire sarebbero semplici: "poche regole, chiare a tutti, e un sistema fiscale vantaggioso". "In Italia si parla spesso solo di come redistribuire i soldi, non di come farli - ha aggiunto Ruggieri - Ma chi paga il reddito di cittadinanza? Il business è un valore aggiunto della società. Questa è la mentalità che dobbiamo sposare: rispetto della libertà, rispetto dell'ambizione personale, rispetto per chi si arricchisce e crea ricchezza". Che poi ricade a cascata su molti.

Per capire come il "sistema" della Florida abbia colto il centro bisogna partire da un numero: 300mila americani, da New York e non solo, si sono trasferiti qui nell'ultimo anno. Il motivo? Fiscale, ovviamente. La Florida sta all'America come la Svizzera all'Europa. "Tante persone si trasferiscono per evitare la tassazione sui redditi e l'imposta di successione", ha spiegato Marco Cerrato, fiscalista. Piccola curiosità: tanti imprenditori dagli Stati governati dai democratici si spostano nelle zone guidate da politici repubblicani.

Un caso? Non proprio. Piuttosto la capacità di questi Stati di mantenere fertile il terreno del "sogno americano". Dove tutto è possibile. E dove la ricchezza è vista come un valore aggiunto, non come una colpa. Lo sa bene Miky Grendene, founder di Casa Tua, eccellenza della ristorazione italiana a Miami. E lo sa bene anche Salvatore Palella, Ceo di Helbiz, leader della mobilità elettrica, che al Belpaese chiede meno "pregiudizi" e più "facilità nella burocrazia". "Quando ho deciso di quotare la società al Nasdaq - ha detto - pensavo di farlo anche a Milano. Poi ho capito che i due mondi non potevano parlarsi. E abbiamo scelto il mercato americano".

Come lui, tanti italiani stanno facendo lo stesso percorso. In particolare verso Miami. Gianluca Vacchi, ad esempio, in questa città ha deciso di mettere qualche radice. "Qui si respira libertà - ha spiegato - La Florida è stata in grado di produrre 1,39 miliardi di Pil. È il posto dove si guarda già alle criptovalute". La sua casa Vacchi l'ha comprata da Valerio Morabito, immobiliarista di successo. "Adoro l'Italia, ma per ora ci torno solo per le vacanze - ha spiegato Morabito - Perché nel Belpaese realizzare quello che facciamo qui in Florida sarebbe impossibile. L'Italia però dovrebbe puntare sulle sue realtà artigiane, che sono la nostra forza e non dobbiamo farle sparire". Lo pensa anche Marco Segato, Ceo di Sanlorenzo Americas, società leader nel settore degli yacht, secondo cui solo in Italia si possono fare le grandi navi con l'accuratezza con cui le realizzano gli artigiani italiani. Manualità e culto del bello. Non è un caso dunque se a Miami è nata una scuola di moda e disign, come l'Istituto Marangoni che ha ospitato l'evento di Porro. "Certe volte ci dimentichiamo quanto il 'brand Italia', la sua moda e la sua arte, siano riconosciuti a livello mondiale - ha detto il presidente e founder Haykan Baykam - Negli Usa quando parli di moda parli di Italia".

Un tesoro da coltivare.

Commenti