Economia

Per un mondo senza fumo: "La fabbrica del futuro è qui"

Philip Morris ha inaugurato a Bologna il più grande Centro per l’Eccellenza Industriale per i prodotti senza combustione

Per un mondo senza fumo: ​“La fabbrica del futuro è qui”

Altamente specializzato, innovativo e sostenibile. È nato oggi a Crespellano il nuovo Centro per l’Eccellenza Industriale, il più grande hub di servizi al mondo di Philip Morris International per innovazione e industrializzazione dei dispositivi senza combustione. Il Centro rappresenta per Pmi l’ultimo tassello nel piano di investimenti iniziato a Zola Predosa nel 1963. Dai primi accordi siglati con l’industria tabacchicola al Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, lo stabilimento da 1.600 addetti e 110.000 metri quadrati, frutto di oltre un miliardo di euro di investimenti. Inaugurato nel 2016 tra Crespellano e Zola Predosa, è diventato leader mondiale per la produzione su larga scala di prodotti smoke free. Il Centro per l’Eccellenza Industriale, sviluppando prodotti sempre più innovativi con lo scopo di eliminare il consumo di sigarette, sarà il cuore pulsante dell’azienda nell’ottica di una transizione verso “un futuro senza fumo”.

“Da una pianta nel campo - sottolinea, durante la conferenza stampa di inaugurazione del Centro di Crespellano, Marco Hannapel, presidente e amministratore delegato di Pmi Italia - lo stabilimento di Bologna, grazie a un circolo virtuoso di investimenti da parte di Pmi, si è trasformato in un centro propulsore di innovazione su scala mondiale. E, coinvolgendo negli anni oltre 30.000 persone e 7000 imprese italiane, l'azienda ha contribuito a creare una filiera integrata unica al mondo, capace di rappresentare un valore aggiunto per attrarre capitali stranieri interessati allo sviluppo sostenibile e duraturo nel tempo”.

Il nuovo Centro per l’Eccellenza Industriale fa parte di un piano triennale di investimenti per l’Italia di circa 600 milioni di euro destinati allo sviluppo di prodotti senza combustione di ultima generazione e con impatto occupazionale, diretto, indiretto e indotto di circa 8000 posti di lavoro lungo tutta la filiera. Dopo il Philip Morris Disc (Digital Information and Service Center) di Taranto, il polo all’avanguardia di servizi digitali per i consumatori adulti, che oggi dà lavoro a oltre 300 persone, entro la fine dell’anno sarà attivo a Bologna il “più grande centro di servizi per industrializzazione, innovazione di processo, ingegnerizzazione e sostenibilità”, che a regime impiegherà 250 persone tra quelle già in organico, trasferimenti da altre sedi e nuove assunzioni.

Entro la fine dell’anno, accanto all’hub di ricerca e sviluppo inaugurato oggi sorgerà il Philip Morris Institute for Manufacturing Competences (Imc), il centro di Pmi per l’alta formazione delle competenze legate a industria 4.0. “La fabbrica del futuro - continua Hannapel - si realizza con investimenti in innovazione per macchinari e nuove tecnologie, ma anche con investimenti nel processo produttivo finalizzati allo sviluppo delle competenze delle persone”.

Per Philip Morris, fabbrica del futuro significa investire sulla specializzazione per promuovere un nuovo modello di sviluppo che abbia le persone al centro. “Puntando su innovazione, competenze qualificate e un saper fare basato su scienza, dati e fatti - dice Massimo Andolina, senior vice president operations di Pmi - il polo di Crespellano si prepara ad essere la fabbrica delle fabbriche, il faro di referenza mondiale in ingegneria, manifattura e formazione per i dispositivi senza combustione. Un team di esperti in meccatronica lavorerà per standardizzare i processi produttivi ed esportarli in altri siti aziendali, sviluppando le basi per la creazione della fabbrica del futuro”.

L’ottimizzazione di produttività e innovazione per Pmi significa anche contenere il proprio impatto ambientale. Philip Morris si impegna a raggiungere la carbon neutrality come azienda entro il 2030 ed entro il 2050 come filiera di produzione. Dalla lotta al cambiamento climatico con la riduzione di CO2 (processi produttivi e riduzione dei consumi energetici) alla promozione della sicurezza idrica, fino a campagne di sensibilizzazione sull’inquinamento da mozziconi, per il Gruppo la rivoluzione dell’industria manifatturiera parte dall’investimento in talento, formazione, ricerca, alzando le ambizioni sul fronte ambientale e creando lavoro di qualità. “È la logica multinazionale applicata alla comunità nel rispetto della qualità delle relazioni e della dimensione sociale che costituisce il plus e il successo di Philip Morris”, commenta l’assessore regionale al lavoro Vincenzo Colla.

“Una capacità di fare sistema - chiosa, intervenendo in video collegamento, il sottosegretario alla Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti - che, dimostrando la possibilità di fare impresa in Italia, agisce da apripista e da traino per gli investimenti stranieri futuri nell’intera filiera industriale-manifatturiera italiana”.

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