Economia

"Philip Morris investe sul mondo senza fumo. E l'Italia è polo hi-tech"

Il n.1 nel nostro Paese della multinazionale: "Ecco Veev, sarà un cambiamento epocale"

"Philip Morris investe sul mondo senza fumo. E l'Italia è polo hi-tech"

È tempo di transizione anche per i colossi del tabacco. Una svolta strategica a 360 gradi che punta a un mondo sempre più smoke free attraverso prodotti senza combustione, come quelli a tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche. Passare, in pratica, per chi non può fare a meno di tenere la sigaretta tra le labbra, dal «fumare» allo «svapare», dall'inglese to vape, cioè produrre vapore.

Obiettivo: nel 2025 più del 50% dei profitti globali dovrà essere smoke free. «Siamo di fronte a un cambiamento epocale - sottolinea Marco Hannappel, dal 2019 presidente e ad in Italia della multinazionale svizzera Philip Morris, a Milano per presentare Veev, ultima novità del portafoglio di prodotti senza combustione dell'azienda - di sicuro ancora più grande di quello che altre realtà hanno avuto. È molto interessante vivere un momento del genere all'interno di un'azienda che si può definire pioniera di questo cambiamento».

Hannappel è un manager che arriva da esperienze di responsabilità in gruppi hi-tech, come Philips e Samsung, un professionista con le carte in regola per gestire il passaggio storico di Philip Morris. «È significativo - dice - che il gruppo abbia puntato non su un esperto di tabacco, ma su una persona abituata a lavorare sulle tecnologie». E Veev, nuova idea di sigaretta elettronica, frutto di oltre sei anni di ricerca e sviluppo, è dotata di controllo digitale e intelligente del riscaldatore Mesh che consente di rilevare quando i livelli di liquido sono bassi, spegnendo automaticamente il dispositivo.

Possiamo dire che l'Italia è al centro delle strategie industriali di Philip Morris? Tra forti investimenti e assunzioni, mille solo nell'ultimo anno. Ci sono gli impianti di Zola Predosa e Crespellano, nel Bolognese, quindi il centro assistenza di Taranto. Con una filiera integrata che riguarda 30mila lavoratori e 8mila fornitori, di cui 1.000 piccole e medie imprese tabacchiole. Il tutto genera un miliardo di Pil l'anno.

«A fine ottobre inaugureremo, sempre a Crespellano, il Centro servizi per l'innovazione e la ricerca e sviluppo. Avremo 260 persone altamente specializzate, alcune delle quali già presenti. Inoltre, rispetto ai 2,4 miliardi di dollari complessivi annunciati dai vertici per le attività di industrializzazione di nuova generazione, una parte importante sarà investita in Italia».

In Italia si produrranno anche sigarette tradizionali?

«Zero sigarette, solo nuove tecnologie al 100%».

E i produttori veneti, umbri e campani di tabacco?

«Restano importanti anche in questo nuovo corso. Siamo gli unici a vantare accordi quinquennali sul tabacco e investiamo su come ottimizzare acqua, il cui consumo è stato ridotto del 53%, ed energia. Philip Morris investe nel concreto sulla sostenibilità».

Transizione vuol dire anche riconversione?

«L'aspetto produttivo segue quello dell'investimento. Riconvertirsi vuol dire, per prima cosa, mettere le risorse al posto giusto. E noi lo abbiamo fatto e in modo chiaro. Il 99% delle risorse in ricerca e sviluppo va sui prodotti di nuova generazione e gli stabilimenti modernissimi, come quello di Crespellano».

Stop alle sigarette tradizionali per far posto ai prodotti senza combustione verso un mondo smoke free. Come veicolerete questo messaggio?

«Contiamo su una struttura commerciale efficiente, tra tabaccherie e negozi fisici, che permette di illustrare il prodotto ai fumatori adulti. E poi c'è il nostro Centro di Taranto che opera con il digitale».

Il vostro messaggio ai più giovani?

«Non bisogna fumare né usare prodotti con nicotina. E non bisogna iniziare a farlo».

Siete leader, ma la Cina rappresenta sempre un'insidia.

«La soluzione è continuare a innovare ed essere più veloci nel cambiamento. Cinque anni dopo il lancio di Iqos, il sistema che scalda il tabacco senza bruciarlo, nel 2022 saremo pronti a un nuovo paradigma. Iluma è già stato lanciato in Giappone: una nuova piattaforma di prodotto che migliorerà le opportunità per i consumatori».

Philip Morris ha dichiarato guerra anche ai mozziconi.

«È transizione anche per l'educazione grazie a una maggiore coscienza civica.

E noi siamo impegnati a far passare questo messaggio».

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