Economia

"Ora Quota 41". Scontro sulle pensioni. Ma c'è la proroga...

Scontro totale sul tema pensioni: Orlando mantiene Opzione donna e Ape sociale, la Lega chiede a gran voce Quota 41 e la Uil "blocca" ogni idea di un ritorno alla legge Fornero: cosa sta accadendo

"Ora Quota 41". Scontro sulle pensioni. Ma c'è la proroga...

Nella guerra, appena iniziata, sulla riforma delle pensioni per il dopo Quota 100, ecco la prima novità: secondo fonti interne al governo, si andrebbe verso la proroga di "Opzione donna" e l'estensione dell'Ape sociale ad altre categorie di lavorari gravosi.

"I due pilastri devono rimanere"

È quanto ha proposto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nel corso dell'incontro con il ministro del Lavoro spagnolo. "Vediamo se ci saranno altri aggiustamenti per rendere più graduale il passaggio da Quota 100 a quello che si verrà a determinare, ma i due pilastri fondamentali debbono essere i lavori usuranti e le donne". Lo stesso ministro ha parlato anche della tanta discussa legge Fornero, in vigore prima di Quota 100, che andrebbe "corretta così come si stava correggendo con una serie di interventi in due direzioni", in pratica quelle appena citate: non penalizzare le donne e mantenere un occhio di riguardo per i lavori gravosi.

Cosa chiede la Lega

Il partito certamente più attivo sul fronte pensioni e con maggiori proposte è la Lega di Matteo Salvini: fonti leghiste fanno sapere che proseguono fitti i contatti tra Claudio Durigon e Federico Freni con i tecnici del ministero dell'Economia per arrivare a una mediazione sul tema pensioni. "L'obiettivo è Quota 41, ovvero la possibilità di lasciare l'impiego dopo 41 anni di contributi".

"Risposte chiare o valuteremo iniziative"

In questo mare magnum sul tema pensioni, interviene a gamba tesa anche il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, entrando a palazzo Chigi per l'incontro con il premier Mario Draghi sulla Legge di Bilancio. "Ci aspettiamo delle risposte: se non ci saranno Cgil Cisl e Uil valuteranno le risposte da dare", ha affermato all'Agi. "Abbiamo chiesto da sei mesi di incontrarci, non ci hanno mai risposto e hanno spostato questo tema ad oggi. Andiamo con una proposta unitaria di una riforma delle pensioni strutturale. Ci aspettiamo risposte certe", ha spiegato rispondendo alle domande dei giornalisti. Al momento, l'apertura verso le scelte del governo è massima ma se dovesse avvicinarsi lo spettro di un ritorno alla legge Fornero come ci siamo occupati sul Giornale.it, a quel punto sarebbe "guerra" aperta. "Se poi la strada dovesse essere del ritorno alla normalità quella della Fornero noi su questo tema non ci stiamo", sottolinea Bombardieri.

Come cambieranno le pensioni

In attesa di scoprire se la proposta della Lega su Quota 41 andrà avanti, tra tutte le soluzioni che Palazzo Chigi ed il ministero dell'Economia stanno valutando ci sono Quota 102, 103, e 104 secondo uno schema crescente: in pratica, con 38 anni di contributi richiesti (come vale adesso per Quota 100), per uscire in anticipo dal mondo del lavoro, nel 2022 sarebbero necessari 64 anni, nel 2023 65 anni e nel 2024 66 anni. In questo meccanismo si inserisce però anche un'altra novità: con gli stessi scalini, si potrebbe raggiungere l'età pensionistica anche grazie ai contributi.

Quindi, se il requisito dei 64 anni rimarrebbe lo stesso, dai 38 anni contributi richiesti nel 2022 si salirebbe prima a 39 (nel 2023) e poi a 40 nel 2024: così sarebbero favoriti tutti coloro che hanno iniziato a lavorare da giovani e non si allargherebbe più di tanto la platea che sarebbe già stata inglobata in Quota 100.

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