Guerra in Ucraina

Scatta l'embargo al gasolio di Mosca

Tabarelli: "Rischi verso fine 2023". E Priolo diventa "strategica"

Scatta l'embargo al gasolio di Mosca

Scatta l'ora dell'embargo dei prodotti petroliferi raffinati dalla Russia. Da oggi, infatti, in Europa non sarà più possibile importare da Mosca prodotti come il diesel, con il rischio di una possibile nuova fiammata dei prezzi alla pompa di benzina. A Bruxelles, inoltre, è stato varato anche un tetto di 100 dollari al prezzo dei prodotti raffinati di alta qualità (come il diesel) russi: solo al di sotto di questa soglia sarà possibile trasportare il prodotto verso Paesi extra Ue. Almeno nel breve termine, però, la situazione non dovrebbe sortire scenari estremi come osservato sul gas la scorsa estate. «Si sapeva da mesi di questo embargo, quindi le scorte sono alte», spiega al Giornale il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. «Il clima mite, poi, ha fatto sì che i consumi per il riscaldamento nel Nord Europa rimanessero limitati ed è arrivato parecchio prodotto dagli Stati Uniti e questo, associato alla bassa domanda dalla Cina, fa sì che per il momento non ci siano tensioni». Insomma, per un incrocio di fattori non ci sono problemi, a maggior ragione ora che il prezzo del barile di petrolio rimane tranquillo: il Brent è sceso sotto gli 80 dollari al barile e il Wti a 73.

Non potrà andare, però, sempre così bene e, verso fine anno, il prodotto potrebbe cominciare a scarseggiare. «Il sistema di raffinazione europeo è carente, con la ripartenza della Cina e una ripresa sostenuta dell'economia potrebbero palesarsi criticità per deficit di prodotti e tensioni sul prezzo del petrolio», conclude Tabarelli. Fino all'anno scorso, infatti, l'Europa ha importato dalla Russia 25 milioni di tonnellate di gasolio, circa il 30% delle 80 milioni di importazioni, che in qualche modo dovranno essere sostituite.

Ieri, intanto, su proposta dei ministeri delle Imprese (guidato da Adolfo Urso) e dell'Ambiente (Gilberto Pichetto), è stato firmato il Dpcm che rende la raffineria Isab di Priolo di interesse strategico «tenuto conto del settore in cui opera, del numero degli occupati e del rilievo della produzione per l'autonomia energetica».

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