Sconto per le plusvalenze su azioni, fondi e polizze

Aliquota ridotta dal 26 al 14% per gli asset posseduti a gennaio 2023. Stesso prelievo per le criptovalute

Sconto per le plusvalenze su azioni, fondi e polizze

Una finestra utile per ottenere un'aliquota agevolata al 14% sulle plusvalenze finanziarie derivanti da vendita di azioni, quote di fondi comuni d'investimento o polizze assicurative sulla vita. Questa è una delle ultime novità emerse dalla bozza della manovra di Bilancio, misura che introduce uno sconto (le rendite finanziarie in Italia sono tassate al 26%) per chi è disposto a versare un'imposta sostitutiva in soluzione unica oppure fino a tre rate annuali di pari importo a partire dal 30 giugno 2023: chi paga a rate, avrà applicato un interesse del 3% sulle rate dopo la prima. La norma è in itinere, quindi non se ne conoscono ancora i dettagli, però Il Giornale ha provato a farsi aiutare da professionisti del settore per capire come potrebbe essere. «La manovra prevede una rivalutazione del prezzo di acquisto che era già prevista per terreni e quote di società non quotate e ora è stata allargata anche alle azioni di società quotate, all'articolo 26, e alle quote dei fondi comuni d'investimento e alle polizze assicurative all'articolo 27», spiega al Giornale Marco Cuchel, presidente dell'Associazione nazionale commercialisti. «Per il governo, questa è la possibilità di incassare subito delle somme da destinare ad altre misure, però in questo momento di mercato non saranno in molti ad avere plusvalenze». Il governo si attende di incassare, dalle misure dei due articoli, circa 1,5 miliardi.

Rivalutare il prezzo di acquisto serve ad abbattere il valore della plusvalenza: se, per esempio, oggi si vendesse a 100 un titolo pagato 10 alcuni anni prima, si dovrebbe pagare il 26% sulla plusvalenza di 90. La misura del governo permetterebbe di pagare, entro il 30 giugno 2023, il 14% sulla plusvalenza e di fissare il prezzo d'acquisto a 100 e non a 10. Così se poi si decidesse di vendere, più tardi, il titolo a quota 110, l'aliquota al 26% verrebbe pagata su 10 e non su 100. Insomma: si paga subito per avere un risparmio successivo, al momento della vendita. Per accedere all'agevolazione, terreni e quote di società private devono essere detenute alla data del primo gennaio 2023 e il loro valore deve essere periziato entro giugno 2023. Mentre per le azioni, detenute da gennaio 2023, viene considerato come valore d'acquisto la media aritmetica dei prezzi di dicembre 2022.

L'agevolazione vale solo per la rendita da capital gain e non per i dividendi, che continuano a essere tassati a regime ordinario. Ed è ottenibile solo per coloro che hanno una plusvalenza, non avrebbe alcun vantaggio chi ha invece una minusvalenza sull'investimento. Per fondi e polizze, si deve dare comunicazione all'intermediario al 30 giugno e l'imposta al 14% deve essere versata entro il 16 settembre.

«A mio modo di vedere il provvedimento è poco attraente», è il commento dell'avvocato tributarista Fabio Ciani, partner di Studio legale tributario internazionale. «In passato queste misure hanno avuto un prelievo inferiore al 10%, mentre il 14% è alto e potrebbe non avere grande successo». Tra le grandi novità della manovra, all'articolo 33, c'è la possibilità di rideterminare con lo stesso meccanismo (cioè pagando il 14%) il prezzo di acquisto delle criptoattività.

«Fino a ieri non esisteva alcuna norma che spiegasse come tassare queste valute», spiega Ciani, «introducendo però un prelievo di affrancamento, si stabilisce una retroattività del prelievo fiscale che è contro le norme costituzionali».

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