Del Vecchio promuove la squadra Caltagirone: "Dà un futuro a Generali"

Il patron di Luxottica all'8%. Donnet in Usa: investitori soddisfatti da piano e lista del cda

Del Vecchio promuove la squadra Caltagirone: "Dà un futuro a Generali"

Leonardo Del Vecchio prende posizione a fianco di Francesco Gaetano Caltagirone, dissipando le voci di una mancata piena condivisione della scelta dei candidati dell'ingegnere romano al rinnovo del cda di Generali del 29 aprile. Si rinsalda così il legame tra i due dopo lo scioglimento del patto di consultazione che univa Caltagirone, il primo a uscire dal patto a fine gennaio per procede all'arrocco a Trieste (di cui ormai è vicino al 10% del capitale), all'ex Martinitt (salito all'8% dal 6,67%) con Fondazione Crt (all'1,7%). Nel frattempo, mentre è partito il conto alla rovescia per la record date del 14 aprile (data entro cui chi vuole votare in assemblea deve depositare i titoli), Generali vola in alto dell'1,9% a 20,12 euro. Lo stesso De Vecchio d'altro canto non ha escluso di poter crescere ancora.

In un'intervista a Bloomberg News, il patron di Luxottica ha definito la strategia di Caltagirone una visione imprenditoriale di lungo termine che guarda ai bisogni di crescita della compagnia e la sua lista altamente competente e ben bilanciata, per poi spendere parole di apprezzamento verso il candidato ad Luciano Cirinà, un manager interno al gruppo con una lunga carriera di successo, e il candidato presidente Claudio Costamagna, in grado di dare un significativo supporto quando si arriverà alla gestione di grandi transizioni trasformazionali.

Del Vecchio non ha perso l'occasione per lanciare stilettate a Mediobanca (al 17,2% dei diritti di voto e al 12,8% di Generali), azionista interessato solo a estrarre dividendi, lasciando presagire che la battaglia su Trieste si trasferirà, quanto prima, a Piazzetta Cuccia di cui l'imprenditore ha una quota vicina al 20% mentre Caltagirone il 3%, per ora. Sono della vecchia scuola che pensa che gli imprenditori debbano investire le proprie risorse ha poi aggiunto Del Vecchio, criticando il prestito sul 4,43% di Generali sottoscritto da Mediobanca.

Prosegue intanto il testa a testa tra Cirinà e l'ad Philippe Donnet, candidato alla guida del gruppo nella lista del cda voluta da Mediobanca e DeAgostini (all'1,4%), a caccia del voto dei fondi tra New York e Londra. Abbiamo avuto incontri molto positivi con gli investitori che si sono detti molto soddisfatti dei risultati 2021, del piano e della lista ha commentato Donnet. Fonti vicine a Caltagirone fanno sapere che anche gli incontri di Cirinà con gli investitori Usa sono andati molto bene con un interesse elevato.

Si tratta di appuntamenti cruciali: gli investitori istituzionali con il 35,11% del capitale sono gli arbitri della partita sul Leone su cui si è inserito, ieri, un terzo contendente, Assogestioni. L'associazione dei fondi ha presentato una lista di minoranza candidando Roberto Perotti, consigliere al suo terzo mandato e membro del comitato nomine che ha concorso alla composizione della lista del board, Alice Bordini, Giuseppe Guizzi e Mariarosaria Taddeo.

Curiosamente, per i meccanismi delle liste e della parità di genere dello statuto Generali, in caso di vittoria della lista del cda con la composizione del board a 13, qualora a lista di Assogestioni dovesse risultare terza, il seggio di Assogestioni non andrebbe a Perotti, bensì a Bordini. Sul fronte del business il Leone ha comunicato di essere salito al 68% di Future Generali India Life.

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