Europa

“Dipendenza nei bambini”. L’Ue apre un’indagine su Facebook e Instagram

La Commissione europea intende valutare eventuali violazioni della legge sui servizi digitali (Dsa) in ambiti legati alla tutela dei minori. La replica di Meta: "Pronti a collaborare"

“Dipendenza nei bambini”. L’Ue apre un’indagine su Facebook e Instagram

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L'Ue mette nel mirino Meta. Oggi la Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen ha aperto un procedimento formale per valutare se l'impresa statunitense che controlla i servizi di rete sociale Facebook e Instagram possa aver violato la legge sui servizi digitali (Dsa) in ambiti legati alla protezione dei minori. Secondo quanto ipotizzato dal governo europeo, i sistemi della creatura di Mark Zuckerberg - algoritmi compresi - potrebbero stimolare dipendenze comportamentali nei bambini e creare i cosiddetti "effetti conigliera". Ma non è tutto. La Commissione intende accendere i riflettori anche sui metodi di assicurazione e di verifica dell'età messi in atto.

“Oggi compiamo un altro passo avanti per garantire la sicurezza dei giovani utenti online. Con il Digital Services Act abbiamo stabilito norme che possono proteggere i minori quando interagiscono online", le parole di Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per un’Europa pronta per l’era digitale. La commissaria ha evidenziato che Facebook e Instagram potrebbero stimolare la dipendenza comportamentale e che i metodi di verifica dell'età che Meta ha messo in atto sui loro servizi potrebbero non essere adeguati. "Vogliamo tutelare la salute mentale e fisica dei giovani”, l'obiettivo indicato dalla politica danese. Sulla stessa lunghezza d'onda il commissario per il Mercato interno Thierry Breton: "Non risparmieremo alcuno sforzo per proteggere i nostri figli”. Non è tardato ad arrivare il commento di Meta.“Vogliamo che gli adolescenti abbiano esperienze online sicure e adatte alla loro età. Per questo nell'ultimo decennio abbiamo sviluppato oltre 50 strumenti e policy pensate proprio per proteggerli", la nota di un portavoce: "Questa è una sfida che tutto il settore si trova ad affrontare, e siamo pronti a condividere maggiori dettagli sul nostro lavoro con la Commissione Europea”.

La Commissione Ue non è dunque convinta del lavoro di Meta sul rispetto degli obblighi Dsa per mitigare i rischi di effetti negativi sulla salute fisica e mentale dei giovani sulle sue piattaforme: l'inchiesta proverà a fare luce sulle pratiche del colosso del web. L'avvio dei lavori si basa su un'analisi preliminare del rapporto di valutazione del rischio inviato da Meta nel settembre del 2023, sulle risposte della società alle richieste formali di informazioni della Commissione (sulla tutela dei minori e sulla metodologia di valutazione del rischio), sulle relazioni accessibili al pubblico come nonché l'analisi della Commissione.

Ricordiamo che a fine aprile la Commissione europea aveva già aperto un procedimento formale in relazione a Facebook e Instagram su pubblicità ingannevole, contenuti politici, meccanismi di notifica e azione, accesso ai dati da parte dei ricercatori, e

ancora sulla mancata disponibilità di un servizio efficace discorso civico in tempo reale da parte di terzi e strumento di monitoraggio elettorale in vista delle elezioni europee in programma tra poco più di tre settimane.

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