La scorsa settimana al Parlamento europeo si è tenuto un evento dal titolo Giornata europea d’azione contro l’islamofobia. A promuovere l'iniziativa è stata l’associazione Femyso - Forum delle organizzazioni studentesche e giovanili dei musulmani europei - che alcuni esperti di islamismo, soprattutto in Francia, accusano di essere vicina alla galassia dei Fratelli Musulmani. Tra i relatori era presente anche Brando Benifei del Partito democratico. "Mi chiedo dunque se il Pd sostenga quest’organizzazione vicina ai Fratelli Musulmani e se ne condivida i messaggi sul velo come simbolo di libertà", ha tuonato l'eurodeputata leghista Silvia Sardone. "Il Pd sostiene prerogative islamiste di Femyso tanto condannate dal Governo francese? Cosa dice a proposito dei suoi rapporti con i Fratelli Musulmani? Dove è finita la sinistra che difende i diritti delle donne?".
Gli organizzatori dell'evento
I Fratelli Musulmani sono considerati un'organizzazione terroristica in diversi Paesi e Femyso sarebbe una loro organizzazione giovanile volta a promuovere l'Islam radicale; da alcune settimane l'associazione sarebbe impegnata, in Francia, in una battaglia di disobbedienza civile contro il divieto di indossare l'abaya, la tunica femminile tipica del mondo arabo, nelle scuole come imposto dal ministro dell'Educazione nazionale, Gabriel Attal. Sui canali social gestiti da Femysio, si possono notare solo ragazze velate che partecipano alla campagna #HandsOffMyHijab (Giù le mani dal velo islamico). Nel novembre 2021 Femyso era stata ispiratrice della controversa campagna pubblicitaria del Consiglio d’Europa “La bellezza è nella diversità come la libertà è nell’hijab” che promuoveva il velo islamico come simbolo di integrazione e appunto di libertà. La campagna era stata poi ritirata per le enormi polemiche in tutta Europa. Il governo francese, in più occasioni, ha scritto alla Commissione europea protestando fortemente contro i rapporti tra Bruxelles e quest’associazione vicina ai Fratelli Musulmani, definita “organizzazione islamista lontanissima dai valori francesi” e in aperto contrasto con “gli obiettivi di inclusione ed emancipazione” proposti dalla Francia.
La partecipazione del dem Bonifei
Tra le personalità che sono intervenute c’è stato anche Brando Benifei, deputato del Pd al Parlamento europeo e anche l'anno scorso aveva partecipato alla stessa iniziativa. Benifei intervenendo da remoto ha dichiarato: " Voglio solo dire che sono molto contento di partecipare anche quest'anno all'evento che si celebra al Parlamento europeo. Purtroppo non posso essere là insieme a voi per impegni che mi hanno costretto a rimanere in Italia. Mi sento molto legato a questa iniziativa e ammiro molto Fenysio, così come tutte le associazione coinvolte, nonostante la campagna di diffanazione. C'è bisogno di portare ciò di cui discutete oggi, all'interno dei processi democratici e delle istituzioni europee per contrastare il razzismo, l'islamofobia e l'odio che molti di voi hanno sperimentato sulla loro pelle. In un'Europa più unita dobbiamo batterci per questo". Al seguente link, dal minuto 14, è possibile ascoltare l'intervento di Benifei:
L'ira della Sardone
L'eurodeputata della Lega, Silvia Sardone, ha scritto in una nota: "Segnalo che tra le organizzazioni aderenti a Femyso c’è anche Milli Gorus, organizzazione turca nella blacklist del Governo tedesco. Femyso negli anni ha ricevuto oltre 200 mila euro di finanziamenti dalla Commissione Europea per progetti di dubbia utilità che per fortuna ora sono cessati. Benifei è stato ringraziato dagli organizzatori e presentato come parte attiva per l’organizzazione dell’evento. Mi chiedo dunque se il Pd sostenga quest’organizzazione vicina ai Fratelli Musulmani e se ne condivida i messaggi sul velo come simbolo di libertà.
Il Pd sostiene prerogative islamiste di Femyso tanto condannate dal Governo francese? Cosa dice a proposito dei suoi rapporti con i Fratelli Musulmani? Dove è finita la sinistra che difende i diritti delle donne? ”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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