Controcultura

La first lady perfetta ha un peccato nell'armadio

Chi avrà ispirato all’autore la protagonista di "La vita intima"? Gli indizi sono chiari..

La first lady perfetta ha un peccato nell'armadio

Ve lo ricordate il sextape diffuso da un ex fidanzato di Belén? Visto da mezzo mondo (l'altro mezzo non ha internet), non perché fosse di per sé interessante, anzi, era più sexy un documentario sull'accoppiamento delle cernie, ma perché era Belén. Una volta messo in rete, un sextape è impossibile da togliere, si diffonde come un virus perché viene scaricato e ripostato da tutti.

Questa, a un certo punto, è la paura di Maria Cristina Palma, moglie del premier italiano, dal cui passato emerge un vecchio amico con il video di un amplesso di cui Maria Cristina non si ricordava. Ma chi è Maria Cristina Palma? È la protagonista del nuovo romanzo di Niccolò Ammaniti, La vita intima, edito da Einaudi Stile Libero. Una commedia divertente, che si dipana nell'arco di una settimana, tutta incentrata su un personaggio femminile che potrebbe essere una Madame Bovary 2.0 ma senza la tragicità di Emma, e come storia potrebbe tranquillamente essere una miniserie Netflix.

Da first lady Maria Cristina Palma non può condurre una vita normale, la sua vita intima coincide con la vita pubblica, ogni suo movimento è monitorato, comunicato agli assistenti, alle guardie del corpo. Alberghi di lusso, centri massaggi, cene in tenute maremmane, interviste da accettare sì o no, più no che sì perché Maria Cristina non ama esibirsi, benché, ex top model, sia stata definita la donna più bella del mondo. Il marito premier si chiama Domenico Mascagni, e «non si capisce come cazzo abbia fatto quel borioso di Mascagni ad acchiapparsi un pezzo di figa così. La risposta c'è. Soldi e potere». Desideratissima da tutti, non si concede a nessuno, mentre il suo passato è funestato di lutti, e l'assistente è quasi un fratello perché finirono nello stesso orfanotrofio.

Quella dei coniugi Mascagni è una coppia di sinistra moderna (siamo in Italia, ma sembra di essere negli Stati Uniti vista la nonchalance del lusso ostentato), modello Kennedy: «Gli elettori sono stufi dei leader che si immortalano sui social in mutande e canotta, nelle camerette dei bambini, con i rosari appesi alle lampade Ikea, che imprecano guardando il calcio e si vantano di non avere mai letto un libro. I raffinati coniugi Mascagni erano l'esatto opposto, il messaggio che doveva passare era che si occupavano dell'Italia per disinteressato spirito umanitario. Sull'esempio dei Kennedy. E chi meglio di Jackie e John ha incarnato lo spirito di una nazione?».

Ma non aspettatevi un noioso feuilleton politico-sentimentale. Ammaniti qui ha la leggerezza di Sophie Kinsella (e sa descrivere una donna meglio delle autrici femministe, che descrivono solo se stesse), ma anche uno sguardo etologico: tratta i suoi personaggi come animali sociali, inserendo spesso paralleli con altri animali. L'unico errore è quando cita Darwin, che «nei suoi appunti schizzò un albero genealogico per chiarirsi i rapporti fra le specie animali che popolano la Terra. In cima, sul ramo più alto, si ergono in tutta la lor arroganza gli esseri umani». No, non c'è un ramo più alto, nel disegno sul taccuino di Darwin, come del resto ne L'origine delle specie, ci sono diversi rami, e ogni ramo finale è qualsiasi specie sopravvissuta fino a oggi. Ma è un errore veniale nell'economia della storia, e oltretutto rispecchia la visione popolare (errata) dell'evoluzione.

Certo è che Maria Cristina fa una bella vita, invidiabile, sebbene con il marito perennemente impegnato e probabilmente anche fedifrago, e il ritorno del passato, di una vecchia conoscenza e di un video intimo (lungo ben 38 minuti) che rischia di finire in rete la destabilizza, la terrorizza, ma la rende anche consapevole della vita a cui ha rinunciato per vivere questa esistenza dorata da first lady ma anche opprimente, come è accaduto a Lady Diana. In ogni caso la paura del ricatto è tanta, soprattutto per il terrore di distruggere la carriera politica del marito, ma da osservatore della società attuale Ammaniti si inventa un colpo di scena niente male. Grazie al Bruco, misterioso personaggio che vive nascosto, esperto di strategie mediali, hacker nerdissimo e consulente fidato della coppia. Solo il Bruco può avere la soluzione per uscire dal pantano, mentre nella mente di Maria Cristina si aprono crepe di nostalgia per quando aveva realmente una vita intima.

Della storia non vi dico altro, però vi consiglio di leggere questo libro leggero e divertente, che non sta lì come molti autori italiani a proporre una morale provinciale, a raccontare lagnosamente la propria generazione, a mostrare un impegno sociale anziché l'impegno di intrattenere il lettore con una storia che non sia da libro Cuore ripassato nella padella di un agit-prop. È una commedia paradossale ma realista.

Più che altro è inevitabile per il lettore stare lì a chiedersi se ci siano delle corrispondenze tra i personaggi di Ammaniti e la realtà, qualcuno che ha ispirato tutto il felice ingranaggio narrativo. Il marito non può essere Renzi, però è un premier di sinistra molto scafato e rampante. Ma Maria Cristina Palma? Alla fine del romanzo mi è venuta voglia di chiamare l'autore, ma non ho il suo numero e so che mi odia come mi odiano quasi tutti gli scrittori italiani perché da scrittore li ho stroncati quasi tutti. Gli avrei fatto i complimenti ma soprattutto gli avrei chiesto a chi si è ispirato per Maria Cristina Palma, a chi pensava visto che il fulcro è un sextape, mischiando le carte in tavola per non lasciar trapelare la fantasia.

Tanto non me lo avrebbe mai detto, ma io lo so, o almeno ho immaginato una donna, come ogni lettore farà. Non solo per la descrizione, ma anche per l'onomastica non tanto celata, e anche per le citazioni freudiane disseminate qua e là, ti viene da essere il Freud di Ammaniti, o forse è lui che vuole farti pensare subliminalmente alla sua musa ispiratrice. Maria Cristina è simile a Maria Elena. E quanto a Palma, basta immaginarsi tante palme, interi boschi di palme.

Chi non vorrebbe vedere un suo sextape? Altro che Belén.

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