Fisco, il governo accelera sulla riforma. E i sindacati preparano già le barricate

Il piano del governo per rivoluzionare "in modo strutturale" il sistema: meno pressione fiscale e più occupazione. Ma i sindacati minacciano la mobilitazione

Fisco, il governo accelera sulla riforma. E i sindacati preparano già le barricate

Aiuti alle famiglie, tutela del lavoro dipendente, riduzione della pressione fiscale per le aziende e aumento dell'occupazione. Sono questi i principali pilastri del disegno di legge delega sulla riforma del sistema fiscale italiano che il governo di centrodestra intende portare avanti per rivoluzionarlo "in modo strutturale dopo 50 anni". Eppure i sindacati sono già andati sulle barricate, minacciando una mobilitazione nel caso in cui le loro istanze non venissero considerate dall'esecutivo.

Il piano del governo

Nel pomeriggio si è tenuto il confronto a Palazzo Chigi con i rappresentanti delle sigle sindacali: Giancarlo Giorgetti (ministro dell'Economia), Maurizio Leo (viceministro del Mef) e Alfredo Mantovano (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) hanno reso noti sia le tempistiche sia i principi su cui poggia il progetto del nuovo fisco che il governo guidato da Giorgia Meloni vuole ridisegnare e "che passa da una revisione organica del sistema tributario italiano".

La riforma tracciata dall'esecutivo si muove su diversi piani: tra le rotte indicate rientrano anche l'incremento degli investimenti, la semplificazione degli adempimenti e una maggiore collaborazione con il Fisco. Ovviamente resta ferma la volontà di portare avanti la lotta all'evasione fiscale: a tal proposito è stato sottolineato che allo studio ci sono "misure specifiche per incentivare l'adempimento spontaneo dei contribuenti, con lo scopo prioritario di arrivare a un 'Fisco Amico' che dialoghi con il contribuente".

Da Palazzo Chigi fanno sapere che alle sigle sindacali presenti al vertice è stata assicurata "massima apertura al dialogo e al confronto durante tutto l'iter parlamentare". Quanto alle tempistiche, è prevista l'adozione dei decreti delegati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega.

I sindacati minacciano la mobilitazione

Al governo è stato chiesto che sul tema ci sia un confronto "permanente e strutturato" con le organizzazioni sindacali. Non solo: sono state esposte le rispettive priorità, mettendo già le mani avanti qualora non dovessero arrivare risposte desiderate da parte dell'esecutivo in merito alle rivendicazioni in questione. Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha avvertito: "Siamo pronti a valutare insieme a Cgil e Uil le iniziative di mobilitazione da mettere in campo a sostegno delle nostre ragioni".

A mostrarsi palesemente insoddisfatta in seguito all'incontro con il governo è stata anche Gianna Fracassi, vicesegretaria generale della Cgil, che ha confermato l'intenzione di fare un ragionamento nelle prossime settimane sull'atteggiamento da adottare: "Insieme a Cisl e Uil valuteremo le azioni da mettere in campo. Non accettiamo più, come è diventato ormai abituale, il fatto che ci troviamo ad essere informati di cose già definite".

Più moderata la posizione di Angelo Raffaele Margiotta, che prima di dare un giudizio di merito ha fatto notare che è necessario attendere il testo definitivo che riceverà il via libera dal Consiglio dei ministri.

Comunque il segretario generale di Confsal, interpellato dall'Adnkronos, ha apprezzato "sia l'intenzione di procedere a una semplificazione del rapporto fra il fisco e il cittadino sia l'impegno di cominciare finalmente a contrastare l'evasione fiscale".

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