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"Colmato deficit di anni": Piantedosi illustra il piano Cpr

L'impianto normativo del nuovo decreto contro le migrazioni irregolari, spiega il ministro, è "coerente con il vigente quadro normativo dell'Unione europea"

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Matteo Piantedosi ha esposto il piano del governo contro le migrazioni irregolari durante il Question Time al Senato. In particolare, l'accento è stato posto dal ministro degli Interni sulla questione Cpr e rimpatri, cardine della nuova strategia del governo atta a contrastare il lavoro dei trafficanti di esseri umani che consegnano alla morte migliaia di persone ogni anno. I Cpr sono strutture necessarie nell'ottica di contrastare le migrazioni irregolari, perché permettono di effettuare tutti i passaggi burocratici per l'espulsione, soprattutto di chi si rende colpevole di reati sul territorio italiano. "Le misure intraprese dal Governo in materia migratoria stanno colmando un deficit di pianificazione che si è protratto negli anni", ha detto il ministro Piantedosi.

"La possibilità del trattenimento fino a 18 mesi degli stranieri destinati all'espulsione dal territorio nazionale è coerente con il vigente quadro normativo dell'Unione europea", ha spiegato il titolare del Viminale, sottolineando gli ancoraggi alla normativa europea per quella italiana. Il lavoro del governo è stato accurato e preciso, in modo tale da avere una costruzione solida sulla quale basare l'impianto normativo. Il titolare del Viminale ha sottolineato che, in quanto "al trattenimento dei richiedenti asilo in Cpr, preciso che si tratta di una eventualità già prevista dal decreto legislativo 142/2015, di recepimento di direttive europee, in relazione a casi riconducibili ad esigenze primarie, di tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico".

L'obiettivo del governo, ha proseguito Piantedosi, è "realizzare nuovi Cpr sul territorio nazionale e ripristinare la piena funzionalità delle strutture esistenti", aprendo "almeno un centro in ogni regione". A tal proposito, ha proseguito il ministro, "il recente decreto legge n.124 prevede un piano straordinario per l'individuazione delle aree interessate alla realizzazione di un numero idoneo di strutture, anche attraverso la valorizzazione di immobili già esistenti". L'inserimento dei Cpr in questi contesti, spiega il titolare del Viminale, "consentirà di avvalerci delle procedure speditive e in deroga già previste per le opere destinate alla difesa nazionale".

Inoltre, ha sottolineato che "l'impennata dei flussi di questi ultimi mesi non ci ha colti impreparati". Questo perché, prosegue, "la dichiarazione dello stato di emergenza dello scorso aprile e, ancor prima, le misure contenute nel decreto legge 20/2023 ci hanno consentito di programmare per tempo il miglioramento della nostra capacità di risposta ad una situazione di eccezionale complessità".

I risultati sono già evidenti: "In pochi mesi, abbiamo aumentato del 10 per cento i posti in accoglienza e implementato la rete degli hotspot in Sicilia e in Calabria con oltre 3.000 nuovi posti, così da attenuare l'impatto dei massicci afflussi sul restante territorio nazionale".

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