Guerra in Ucraina

Raid russo contro Odessa: colpita anche cattedrale ortodossa. E Zelensky promette vendetta

Almeno due persone sono state uccise e altre 22 sono rimaste ferite a seguito di un attacco russo notturno contro la città ucraina di Odessa. Zelensky ha promesso una rappresaglia

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Odessa è ormai finita nel mirino della Russia. La città ucraina è stata colpita, ancora una volta, da un attacco orchestrato dal Cremlino con almeno cinque differenti tipi di missili. Tra i bersagli colpiti figurano sei edifici residenziali, la cattedrale della Trasfigurazione, principale luogo di culto cristiano ortodosso del posto, e altri monumenti architettonici. "Decine di auto sono state danneggiate, così come facciate, finestre e tetti di molte strutture", ha spiegato il comando operativo meridionale dell'Ucraina. Il bilancio parla inoltre di due vittime e 22 feriti - quattro dei quali bambini - ricoverati in ospedale.

L'attacco contro Odessa

Nel corso del raid su Odessa, le forze del Cremlino hanno impiegato missili Kalibr, Oniks, Kh-22, Iskander-K e Iskander-M. "Una parte significativa dei missili è stata distrutta dalle forze di difesa aerea. Il resto ha causato la distruzione delle infrastrutture portuali", oltre a danni a edifici residenziali, si legge in un comunicato diramato dalle autorità ucraine. Nella città si sono formati diversi crateri e gli abitanti hanno dovuto fare i conti con interruzioni di corrente.

L'attacco non ha risparmiato, come detto, neppure la cattedrale della Trasfigurazione. Le immagini di ciò che resta dello storico luogo di culto circolano sulla rete, e mostrano un lato della facciata completamente devastato, oltre a ingenti danni provocati all'interno del sito. Completata nel 1808, la cattedrale venne demolita dalle autorità sovietiche nel 1936 e fu ricostruita tra il 1999 e il 2003. Come ha confermato anche The Kyiv Independent, l'edificio è stato parzialmente distrutto, mentre numerosi santuari ortodossi danneggiati. I soccorritori hanno estratto dalle macerie un'icona: l'icona Kasperovskaya della Madre di Dio.

Nel frattempo anche palazzo Chigi ha commentato l'accaduto condannando l'attacco russo. "Gli attacchi a Odessa, la morte degli innocenti, la distruzione della cattedrale della Trasfigurazione, ci feriscono profondamente. Gli aggressori russi demoliscono i granai, privando di cibo milioni di persone affamate. Devastano la nostra civiltà europea, i suoi simboli sacri. Un popolo libero non si lascia intimidire, la barbarie non prevarrà. L'Italia con le sue competenze uniche al mondo nel restauro, è pronta a impegnarsi nella ricostruzione della cattedrale di Odessa e di altri tesori del patrimonio artistico dell'Ucraina", si legge in una nota ufficiale.

Durissima la reazione di Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ha scritto su Twitter che ci sarà una rappresaglia per gli attacchi russi su Odessa: "Missili contro città pacifiche, contro edifici residenziali, contro una cattedrale. Non ci sono scuse per il male russo. Questo male perderà. E ci sarà sicuramente una rappresaglia contro i terroristi russi che hanno attaccato Odessa. Sentiranno questa rappresaglia", ha tuonato il leader di Kiev.

La città nel mirino

Odessa è stata a lungo un hub economico fondamentale per l'Ucraina, avendo consentito a Kiev di collegarsi con il resto dell'economia globale. Anche se la città era stata oggetto di attacchi all'inizio della guerra, tra le sue strade, in seguito alle prime, difficilissime settimane di conflitto, si riusciva comunque a respirare un senso di normalità. Per quasi un anno, infatti, Odessa era comunque riuscita a spedire prodotti agricoli nonostante il contesto in cui versava la nazione ucraina.

Questa condizione si è tuttavia conclusa la scorsa settimana, dopo che l'annuncio della Russia della fine della sua partecipazione all'accordo sul grano del Mar Nero; un'intesa che per la cronaca aveva contribuito a stabilizzare i prezzi dei generi alimentari in tutto il mondo. Come ha fatto presente il New York Times, nei giorni scorsi il Cremlino ha sferrato molteplici attacchi all'indirizzo di Odessa, distruggendo anche grano che avrebbe potuto sfamare decine di migliaia di persone per un anno.

Il Cremlino ha minacciato ulteriori ostilità, affermando che tratterà tutte le navi che navigano nei porti ucraini nel Mar Nero come obiettivi militari.

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