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330mila uomini pronti: come si muovono le truppe Nato lungo il confine con la Russia

Come all'apice della Guerra Fredda, dopo l'invasione russa dell'Ucraina l’Europa orientale è più militarizzata che mai: ecco dove sono discloati i gruppi tattici della Nato

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Alla luce del dibattito sull'invio di truppe Nato in Ucraina, il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski ha recentemente dichiarato che le forze dell'Alleanza Atlantica sono già presenti in Ucraina, pur senza fare i nomi dei Paesi che hanno inviato truppe a sostegno di Kiev nella guerra contro la Federazione russa. Ma al di là della presenza dei contingenti dell'Alleanza Atlantica nel Paese teatro del conflitto con Mosca di cui ha parlato Sikorski, la Nato ha rafforzato la presenza delle proprie truppe lungo tutto il suo confine orientale a a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina del febbraio 2022.

È in corso in queste settimane, e fino al prossimo maggio, l’operazione Steadfast Defender 24 che vede impegnati circa 90.000 militari dell'Alleanza prendere parte a una serie di esercitazioni in tutta Europa. Trattasi della più grande esercitazione degli ultimi 40 anni, che si svolge principalmente lungo il confine orientale della Nato e in Paesi come Finlandia, Estonia, Germania, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Svezia e Regno Unito. Operazione che ha l'obiettivo, stando a quanto dichiarato dai vertici dell'Alleanza e dal Segretario generale Jens Stoltenberg, di scoraggiare una nuova eventuale aggressione russa in Europa orientale nel prossimo futuro. Un confine sempre più sigillato, mentre in Europa è stata eretta una nuova Cortina di Ferro.

Europa militarizzata

Dall’annessione illegale della Crimea da parte della Russia nel 2014, osserva l'Alleanza Atlantica, la Nato ha aumentato il numero di esercitazioni incentrate su scenari di difesa collettiva. Dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, infatti, gli alleati hanno ulteriormente rafforzato la deterrenza e la difesa dei suoi confini, creando i piani di difesa più completi dalla fine della Guerra Fredda ad oggi. "Steadfast Defender 24 - afferma l'Alleanza - è la prima esercitazione Nato su larga scala che mette in atto questi nuovi piani di difesa". La presenza militare della Nato nella parte orientale dell'Alleanza, afferma la stessa organizzazione, "è una parte fondamentale della sua rafforzata posizione di deterrenza e difesa", che è stata "rafforzata negli ultimi anni per riflettere la nuova realtà di sicurezza nell'area euro-atlantica".

Nello specifico, lungo il confine orientale della Nato sono schierati otto gruppi tattici, operativi da ottobre 2022, schierati in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria. L'Italia, in particolare, guida il gruppo tattico presente in Bulgaria e al quale partecipano soldati provenienti da Albania, Grecia, Montenegro, Macedonia del Nord, Turchia e Stati Uniti.

Rafforzamento delle linee di difesa

Come spiega il ministero della Difesa, al Vertice di Madrid del giugno 2022 gli alleati hanno concordato alcune misure volte a scoraggiare un eventuale invasione russa, tra cui il rafforzamento delle difese avanzate, il potenziamento dei gruppi tattici nella parte orientale dell'Alleanza fino al livello di brigata (4.000-6.000 soldati). Oggi, secondo il Financial Times, gli stati dell'Europa orientale, dai Paesi Baltici a nord, fino alla Bulgaria sul Mar Nero, vantano attualmente circa 330.000 soldati pronti a essere schierati: eserciti nazionali sostenuti da rinforzi provenienti dall’Europa occidentale, dagli Stati Uniti e dal Canada.

Oltre alle forze di terra, ben 130 aerei della Nato sono in massima allerta e circa 150 navi da guerra pattugliano i mari.

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