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"Vogliono far saltare altri gasdotti": l'affondo di Lavrov contro la Nato

Il ministro degli Esteri russo, arrivato in India per il G20, ha denunciato i presunti tentativi per colpire le infrastrutture nel Mar Nero

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"La Russia dispone di informazioni che indicano tentativi di far saltare i gasdotti Turkish Stream e Blue Stream nel Mar Nero". A fare questo annuncio è stato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, ora impegnato per i G20 che si tiene in India. Una dichiarazione che non rappresenta una novità in senso assoluto, dal momento che da tempo Mosca accusa la Nato e l'Ucraina di volere colpire le infrastrutture critiche russe e che si unisce alle accuse mosse nei confronti delle potenze occidentali per il sabotaggio del gasdotto Nord Stream.

Secondo l'agenzia russa Tass, le parole sono state pronunciate da Lavrov durante un incontro tenuto presso l'ambasciata russa in Bangladesh. E il ministro degli Esteri, parlando del pericolo per i gasdotti del Mar Nero, si è collegato a quanto accade in questo specchio d'acqua sul fronte del trasporto del grano. "Ora che tutti insistono perché diamo il nostro consenso a esportare di nuovo il nostro grano, non lo lasceremo passare attraverso i corridoi umanitari che servivano per lanciare quei droni utilizzati per attaccare non solo le nostre navi da guerra, ma anche navi civili", ha sentenziato il ministro. E a questo proposito, Lavrov ha anche rilanciato la necessità russa di pattugliare le acque del Mar Nero proprio per evitare che si ripetano presunti tentativi di attacco ai gasdotti che passano su quei fondali.

L'allarme russo fa il pari con la rilevanza di queste infrastrutture per l'agenda strategica di Mosca. Come ha confermato anche l'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Sochi, il Cremlino non ha affatto dimenticato il ruolo dei gasdotti nonostante le sanzioni occidentali. E quelli che passano sotto il Mar Nero per poi giungere ai terminali in territori turco servono anche per rifornire l'Europa. Putin ha ammesso ripetutamente di volere rendere la Turchia l'hub del gas russo per l'Unione europea. E quei due gasdotti sono essenziali anche per questo progetto geopolitico.

Inoltre, non si può certo sottovalutare il fatto che tanto i russi quanto le potenze Nato abbiano più volte posto l'accento sul pericolo che le infrastrutture come i gasdotti, gli oleodotti o anche i cavi sottomarini per le telecomunicazioni diventino obiettivi bellici. Il sabotaggio del Nord Stream 1 e 2, le due condutture che univano Russia e Germania per il trasporto del gas, è stata la fotografia più eloquente del fatto che queste reti possano diventare oggetto di attacchi.

E i danni economici possono essere estremamente elevati.

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