Guerra in Ucraina

"Non hanno i numeri per sfondare". La Nato ridimensiona i successi russi a Kharkiv

Secondo il comandante supremo dell'alleanza in Europa, le truppe russe schierate nella regione non sono sufficienti per spezzare le linee difensive ucraine e non hanno le capacità per ottenere successi strategici

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L’offensiva russa a Kharkiv potrebbe presto interrompersi con risultati molto limitati. Ne è convinto il comandante supremo delle forze Nato in Europa, Christopher Cavoli, che in una riunione del Comitato militare dell’Alleanza ha sottolineato come l’esercito di Mosca non ha “i numeri” necessari per compiere uno “sfondamento strategico”.

Crediamo soprattutto che non hanno le competenze e le capacità per farlo, al livello necessario per sfruttare uno sfondamento delle linee per ricavare un vantaggio strategico. Hanno le capacità per fare qualche progresso locale ma l’hanno fatto con perdite”, ha continuato il generale americano. “Sono in continuo contatto con gli ucraini e sono fiducioso che manterranno la linea”. Identico il ragionamento del presidente del Comitato militare, l’ammiraglio olandese Rob Bauer, convinto che la situazione sul campo di battaglia non sia cambiata a tal punto da indurre le autorità di Kiev a prendere in considerazione l’idea di sedersi al tavolo delle trattative. “Non si tratta di svolte strategiche, né di successi. Non c'è motivo di cambiare in Ucraina”, ha affermato, spiegando che le truppe di Kiev hanno il difficile compito di riconquistare il territorio e che per la Russia non è facile fare progressi nelle aeree che ha occupato all’inizio del conflitto.

Stando alle dichiarazioni del comando di Kiev, la Federazione ha dispiegato circa 30mila uomini per l’offensiva a Kharkiv. Il contingente del Cremlino è riuscito a penetrare per circa otto chilometri nella regione, occupando le posizioni meno difese, e ora sta premendo verso i villaggi di Vovchansk e Lyptsi. Il presidente Volodymyr Zelensky ha visitato il fronte e ha riferito che la situazione, per quanto difficile, “è generalmente sotto controllo”. Secondo il think tank americano Institute for the study of war, le forze russe hanno ridotto l’intensità delle operazioni perché il loro obiettivo non è ottenere ingenti guadagni territoriali, ma stabilire una zona cuscinetto per prevenire raid dell’esercito ucraino nelle regioni di confine della Federazione, come Belgorod e Kursk.

I soldati di Kiev attualmente impegnati al fronte, tra cui vi sono anche formazioni di volontari russi anti-Putin, hanno dichiarato che il nemico fa ampio uso di artiglieria, droni e bombe plananti, mentre ha ridotto l’impiego di veicoli

corazzati e affidato il grosso della spinta alla fanteria. Un soldato della legione “Libertà alla Russia”, identificatosi con il nome di battagli Winnie, ha definito la situazione “un tritacarne”.

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