Guerra in Ucraina

"Finirà appeso come come Mussolini": l''ultimo affondo di Medvedev contro Zelensky

In una delle sue ultime affermazioni sulla guerra in Ucraina, Dmitry Medvedev è tornato ad attaccare Zelensky lanciandosi in un paragone quanto meno azzardato

"Finirà appeso come come Mussolini": l''ultimo affondo di Medvedev contro Zelensky

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Volodymyr Zelensky rischia di fare la stessa fine di Benito Mussolini. In una delle sue ultime affermazioni sulla guerra in Ucraina, Dmitry Medvedev è tornato ad attaccare il leader di Kiev, lanciandosi in un paragone quanto meno azzardato. L’ex presidente russo ha inoltre parlato della controffensiva avviata da Kiev e della necessità, da parte di Mosca, di bloccare il nemico per poi avviare, a sua volta, un’offensiva.

Le parole di Medvedev

Andiamo con ordine. Il confronto tra Zelensky e Mussolini rientra in un discorso più ampio che chiama in causa gli aiuti militari ricevuti dall’Ucraina. "Visti le armi e i finanziamenti ricevuti dall'Occidente, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky deve per forza portare avanti la controffensiva promessa, perché altrimenti rischia di finire appeso a testa in giù come Mussolini a Piazzale Loreto", ha scritto il vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo sul suo canale Telegram.

Medvedev ha inoltre spiegato che, a suo modo di vedere, il leader ucraino è costretto a sferrare una controffensiva ("non ha altra scelta"), dal momento che ha ricevuto ingenti quantità di armamenti dai partner occidentali, e che deludere i suoi sponsor potrebbe costargli caro. In tal caso, ha aggiunto il delfino di Vladimir Putin, lo colpiranno "per mano di qualcun altro, come piace fare a loro a Langley", cioè alla Cia.

Daranno l'incarico a dei "furfanti radicali" che lo accuseranno di tradimento e "lo appenderanno per i piedi con i suoi scagnozzi, come una volta appesero il Duce e i suoi in piazzale Loreto a Milano". "Pertanto – ha concluso Medvedev -il regime di Kiev ha solo una via d'uscita: andare fino in fondo, mandando a morte migliaia di mobilitati, ma anche in questo caso non bisogna sottovalutare il nemico".

La controffensiva di Kiev

Per quanto riguarda la guerra, a detta di Medvedev la controffensiva dell'Ucraina è cominciata e, come spiegato dall’alto funzionario russo, non dovrebbe essere una sorpresa. Secondo l'uomo politico, non nuovo ad affermazioni molto dure, con "il mondo occidentale, che lo sostiene, sono pronti a fare qualsiasi cosa per cancellare il nostro Paese dalla faccia della terra".

Ecco perché, ha aggiunto sempre sul suo profilo Telegram, "la cosa principale ora è concentrarsi il più possibile e dare una risposta decente. Il nostro esercito ha un notevole vantaggio in termini di aviazione, forze corazzate e armi di precisione. E, naturalmente, la superiorità morale. Dobbiamo fermare il nemico e poi lanciare un'offensiva". L'obiettivo non è più quello di "liberare le nostre terre e proteggere il nostro popolo" ma "il rovesciamento completo del regime nazista di Kiev che si è radicato nel Paese".

In termini tecnici, Kiev avrebbe avviato la sua controffensiva. "Il nemico ha da tempo promesso una grande controffensiva. E sembra anche aver avviato qualcosa.

Dobbiamo fermare il nemico e poi sferrare un'offensiva", ha proseguito lo stesso Medvedev, in attesa del prossimo affondo mediatico.

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