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Il centrodestra chiude l'accordo sulle Regionali

L'accordo del centrodestra per le prossime elezioni regionali è stato trovato

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L'accordo del centrodestra per le prossime elezioni regionali è stato trovato. Ieri, in tarda serata, è stata pubblicata una nota congiunta a firma di Fdi, Fi, Lega, Udc e Noi moderati. Saranno ricandidati Donatella Tesei in Umbria (Regione dove due terzi dei Comuni andranno al voto entro il 2024), Alberto Cirio in Piemonte e Vito Bardi in Basilicata. Due candidati a Forza Italia e uno alla Lega, quindi. «Continuità» è stata la parola chiave ribadita dal Carroccio in queste settimane, non soltanto dopo la battuta d'arresto della coalizione Sardegna. Non ci sono ancora certezze sui candidati a sindaco dei capoluoghi. Per ora, l'unica ufficialità riguarda Adriana Poli Bortone a Lecce: un nome storico, già ministro delle Politiche agricole, deciso dai coordinatori locali. Ci sarà da aspettare qualche altra settimana, insomma, per Firenze, Perugia, Modena, Bergamo e le altre grandi città chiamate a rinnovare la carica di primo cittadino e il Consiglio comunale.

Per le Regioni con il governatore in scadenza di mandato, la partita dipende in buona parte dal Parlamento. Il presidente del Friuli Venezia Giulia Fedriga ha lanciato un appello a tutti via Rai Radio Uno. C'è spazio - ha fatto presente - per una soluzione sul terzo mandato. Quel che accadrà riguarda sia lo stesso Fedriga sia Zaia, governatore del Veneto. La candidatura del generale Bardi era già stata ventilata dal ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida nel corso del pomeriggio di ieri. «Penso di sì», aveva detto il capo di dicastero, rispondendo a una domanda sull'imminente intesa sull'esponente azzurro. Lo stesso Lollobrigida aveva sottolineato come Fdi non avesse mai imposto i candidati per via dei «rapporti di forza».

Il centrosinistra è in difficoltà anche in Basilicata. L'ex ministro della Salute Roberto Speranza vuole imporre il suo candidato, e cioè il civico Angelo Chiorazzo. Il Pd, sugli scudi, chiede le primarie a gran voce, mentre i centristi di Pittella, ora in Azione, potrebbero persino guardare con interesse a Bardi. Questo se Speranza dovesse spuntarla. In Piemonte, Fdi non fa mistero di aver «lavorato bene» con Cirio in questi cinque anni, così come sottolineato al Giornale dall'onorevole meloniana Montaruli. Il «campo largo» è spaccato a metà. L'ex sindaco di Torino Appendino, grillina, non fa mistero di non essere in sintonia con Lo Russo. Il rischio di una spaccatura è altissimo. I nomi ventilati sono due: Gribaudo, per tentare la riproposizione dello schema sardo (ma i pentastellati non sono d'accordo) e Valle, che invece viene percepito come «bonacciniano» e moderato tra i dem. E su cui i 5S hanno ancora più perplessità. Per l'Umbria, bisognerà attendere l'esito delle amministrative. Poi sarà possibile fare qualche ragionamento in più, a sinistra. Il centrodestra ha già deciso di rinnovare la fiducia a Tesei.

«Abbiamo lavorato per tenere la coalizione unita e puntiamo alla vittoria in queste Regioni, così come ovviamente in Abruzzo dove si voterà per eleggere Marsilio il 10 marzo», ha commentato, subito dopo l'ufficializzazione dell'accordo, il senatore Maurizio Gasparri, di Forza Italia.

«Confidando ancora una volta nella fiducia dei lucani, il nostro sarà un impegno in continuità con le politiche messe in campo negli ultimi anni e proseguirà nella prossima legislatura rafforzando l'azione in tutti i settori della società lucana», ha argomentato il presidente della Basilicata Bardi.

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