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"Dice che è TeleMeloni ma in Rai va pure lei". Perfino Floris smaschera Schlein

Prima il Pd lancia allarmi democratici e parla di occupazione del servizio pubblico, poi la Schlein si catapulta da Vespa per il confronto con Meloni

"Dice che è TeleMeloni, ma in Rai va pure lei". Perfino Floris smaschera Schlein

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"Dice che è TeleMeloni, ma in Rai va pure lei". Perfino Floris smaschera Schlein

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Riuscire a farsi pungolare la narrazione dell'occupazione della destra in Rai e della storiella di TeleMeloni che ha il selvaggio possesso della televisione pubblica anche da chi non vede affatto di buon occhio il governo in carica. Tutti in piedi per Elly Schlein: è riuscita a centrare un'impresa che aveva tutti i connotati di una missione impossibile. Così il segretario del Pd, sempre pronto a recitare il solito copione che punta il dito contro la destra per la nuova deriva di Viale Mazzini, è stato messo all'angolo perfino da Giovanni Floris. Su cui di certo non possono essere avanzate le classiche accuse di essere un giornalista piegato al potere dell'attuale maggioranza.

Floris, nel corso dell'ultima puntata di DiMartedì in onda su La7, ha intervistato Schlein nel proprio salotto e sono state affrontate diverse tematiche al centro del dibattito politico italiano. In maniera inevitabile si è parlato anche di Rai ed Elly non ha rinunciato - specialmente a favore di telecamere - a ripetere gli ormai noti ritornelli stonati. Ma la sua cantilena è stata improvvisamente preceduta da un'osservazione di Floris che, facendo un confronto tra le parole pronunciate da Schlein e i comportamenti messi in atto, ha fatto notare una sorta di incongruenza tra quanto si dice e quanto poi invece si fa.

Ed è proprio su questo punto che il conduttore ha rivolto una riflessione pungente al segretario del Partito democratico: "Lei ha detto TeleMeloni, ma a TeleMeloni va pure lei. Il confronto alla fine lo fate su Rai 1, quanto di più istituzionale...". E infatti la domanda sorge spontanea: se la Rai è diventata una base militare della destra che controlla l'informazione italiana, allora per quale motivo Schlein ha accettato il duello tv con Giorgia Meloni a Porta a Porta da Bruno Vespa? Evidentemente non è un ambiente di mostri e soldatini come spesso viene descritto da una certa sinistra.

Così Schlein, che forse è rimasta spiazzata dalla considerazione sferzante di Floris, ha prima tentennato con un sorriso e poi - allargando le braccia con tanto di "beh, diciamo che..." - ha provato a portare acqua al proprio mulino: "Io ho detto dall'inizio che avrei accettato il confronto in qualsiasi posto. Sono stata coerente". Ci mancherebbe: davvero il leader del Pd avrebbe avuto la faccia tosta di rifiutare l'invito in Rai dopo aver lanciato lui stesso la sfida di un dibattito in televisione? Sarebbe stata una figuraccia che si sarebbe aggiunta alla già ampia lista di errori di comunicazione commessi da quando è al Nazareno.

Meglio così: il faccia a faccia con Meloni sarà l'occasione giusta per far emergere la debolezza degli slogan rossi ripetuti a pappagallo dietro cui si nascondono l'inconsistenza e la fragilità di una visione di Paese che possa convincere gli italiani.

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