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"Imbarazzante e imbarazzata. Metodi squadristi". Il fango di Schlein su Meloni

La candidata alla poltrona di segretario del Partito democratico si unisce al coro dem contro Donzelli e Delmastro

"Imbarazzante e imbarazzata. Metodi squadristi". Il fango di Schlein su Meloni

In corsa per la segreteria del Partito democratico e ancora alla ricerca di qualche consenso in più che possa permetterle di ribaltare le previsioni che vedono come favorito alle primarie Stefano Bonaccini, Elly Schlein si getta nella mischia dell'affaire Cospito per spargere veleno sul governo di centrodestra, andando a colpire in particolar modo il premier Giorgia Meloni, definendo la sua risposta alla questione "imbarazzante".

La difesa da parte del presidente di Fratelli d'Italia nei confronti dei colleghi di partito finiti nell'occhio del ciclone del centrosinistra, vale a dire il vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli e il sottosegretario di Stato al Ministero della giustizia Andrea Delmastro, sembra non essere andata giù alla deputata dem. Per esprimere tutto il proprio livore nei confronti di chi ha avuto l'ardire di divulgare lo svolgimento dei colloqui finiti al centro delle polemiche degli ultimi giorni, Elly Schlein non ha esitato ad agitare il fantasma del fascismo parlando esplicitamente di metodi squadristi.

L'intervista

"Non è mai troppo tardi per scusarsi e per dimettersi", sentenzia la Schlein nel corso di un'intervista concessa a Repubblica. "Anche perché qui siamo di fronte a un'aggressione unilaterale", prosegue, "quando accusano con metodi squadristi una comunità intera, il secondo partito del Paese, il primo di opposizione, insinuando che si inchina ai mafiosi, le scuse sarebbero il minimo proprio". "Ma vorrei che fosse chiara una cosa: non ci facciamo intimidire", aggiunge la candidata alla poltrona di segretario del Pd.

Le dichiarazioni del presidente del Consiglio sulla vicenda non sono state particolarmente gradite dalla deputata dem, che non le ritiene sufficienti per chiudere la vicenda."È una difesa imbarazzante e imbarazzata, di un presidente del Consiglio che evidentemente non ha ancora assunto consapevolezza del suo ruolo", affonda Elly Schlein, "che non ha deciso se difendere gli interessi del Paese o del suo partito". "Il governo non può uscire fuori da una vicenda così istituzionalmente grave con una lettera, una paginetta del suo diario", attacca la deputata dem.

Ma come avrebbe dovuto comportarsi il premier secondo l'opinione dell'ex europarlamentare? Innanzitutto, per quanto concerne il sottosegretario Andrea Delmastro, "avrebbe dovuto ritirargli la delega per il pericolo alla sicurezza nazionale che ha causato rivelando informazioni sensibili che il Dap ha giudicato non divulgabili". "In altri Paesi ci si dimette per molto meno", considera Schlein, "da noi invece quelli che dicono di difendere l'interesse nazionale sono gli stessi che lo infangano: confondono le aule parlamentari con via della Scrofa e Atreju".

Nella macchina del fango della deputata dem finisce anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio."È evidente che è stato costretto a coprire l'inadeguato Delmastro. Lo abbiamo visto in difficoltà in Parlamento, gli abbiamo chiesto di tornare in Aula", dichiara in conclusione la candidata alle primarie del Pd.

"Meloni e il suo partito stanno alimentando un conflitto permanente nel Paese per nascondere l'incapacita' di governare, di dare risposte ai bisogni delle persone".

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