"È fondamentale, per la fine di questo decennio, procedere con la valutazione per il nucleare". Di recente, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, aveva ribadito la sfida lanciata dal governo: quella di arrivare, entro la legislatura, a un quadro giuridico di norme per il ritorno al nucleare. Un passo necessario e lungimirante per proiettare il Paese verso il futuro, garantendo a esso prospettive di crescita anche sul fronte dell'energia pulita. Stamani, all'evento organizzato a Genova da il Giornale, proprio il ministro Pichetto Fratin è ospite e protagonista di un'esclusiva intervista condotta dal nostro Direttore, Alessandro Sallusti. Il colloquio, incentrato sull'attualità, è l’occasione per fare il punto sulla transizione energetica in Italia e in Europa,in un momento storico in cui le decisioni sul tema sono determinanti.
"Ogni tanto mi danno del negazionista del cambiamento climatico, l'altra volta dell'oltranzista. La verità è che noi siamo sui tavoli importanti e condividiamo l'obiettivo 2050. Quello che ci distingue è la nostra caratteristica territoriale e dobbiamo far valere questo in Europa. Noi sottoscriviamo gli obietivi ma ci sono anche valutazioni di realismo. Dobbiamo stare con i piedi per terra: l'Italia è protesa nel Mediterraneo. Il nostro percorso riguarda le tre grandi fonti su cui intervenire per vincoli di unione europea", esordisce Pichetto Fratin.
L'Italia riaprirà la pratica del nucleare? "Sì, è realistico e obbligatorio. Nell'ottica dell'energia pulita dobbiamo arrivare ad avere più energia per rispondere alla domanda e per dare continuità. La soluzione è il nucleare di nuova generazione, è l'unico modo. Non possiamo riempire il Paese di campi fotovoltaici e pale eoliche. Nel futuro ci sarà un mix", afferma il ministro. E ancora: "Dobbiamo essere i migliori e questa sfida deve essere un'opportunità per il nostro sistema produttivo".
"Il nuovo nucleare dovrebbe dare una serie di garanzie rilevanti sulla sicurezza. A livello italiano abbiamo un livello alto di competenze e questo credo possa essere il veicolo per far capire che questo è il futuro con delle garanzie", rimarca l'esponente di governo. Problemi di approvvigionamento energetico per il prossimo anno? "No, abbiamo stoccaggi sufficienti per l'inverno. C'è chiaramente una situazione di dubbio dovuta al quadro internazionale". Il quadro internazionale può sempre incidere, spiega al riguardo il ministro, citando le ultime notizia dal Mar Rosso.
Il futuro sarà nelle auto elettriche? Pichetto Fratin non si sottrae alla domanda di Sallusti. "Sono convinto che l'elettrico avrà spazio nel futuro e posso presumere che al 2035 una percentuale alta di veicoli sarà elettrica, purché si verifichino una serie di condizioni come quelle sui costi. Credo però che possano essere motori endotermici che continuano", dice. E sul traguardo delle emissioni zero, spiega che una via possibile può essere quella di riconoscere la bassa emissione nell'ottica di un percorso.
Sallusti chiama l'attenzione sulle imminenti elezioni europee. Pichetto Fratin: "Il peso della nuova commissione Ue sarà fondamentale, perché dovrà mettere mano alle decisioni. In Europa pesa ancora il ruolo della Germania, certo il peso di alcuni grandi Paesi sul fronte energetico c'è. La Francia, avendo il nucleare, può permettersi di promuoverlo e per utilizzare quel modello per incidere". Il confronto prosegue su Plastic Tax e imballaggi. "Con le plastiche abbiamo elevatissimi livelli di riciclo.
Se la Germania è indietro, va alzata. Non vanno abbassati i migliori. La nostra azione sul riciclo va a superare la plastic tax".Nell'agenda del governo sull'ambiente - conclude il ministro - ci sono i 60 miliardi di Pnrr da portare avanti.
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