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Molinari: "Noi sempre fedeli alla Nato, sono altri che ricevono finanziamenti"

Intervista al presidente dei deputati leghisti: "Avevamo la coscienza a posto"

Molinari: "Noi sempre fedeli alla Nato, sono altri che ricevono finanziamenti"

Riccardo Molinari, presidente dei deputati leghisti, a tutto campo sull'archiviazione del caso dei presunti, e a questo punto mai pervenuti, fondi russi alla Lega.

Onorevole, non c'era niente di rilevante per il Carroccio.
"Abbiamo aspettato i tempi della Giustizia, ora apprendiamo che ci sarà una richiesta di archiviazione. Il che conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: non siamo implicati e non abbiamo avuto finanziamenti illeciti. Ci ha sorpreso come questa inchiesta sia stata brandita dai nostri avversari politici, come se la Lega fosse sempre stata manovrata da Paesi stranieri. Poi le cronache recenti hanno dimostrato come siano altri a ricevere finanziamenti. Il garantismo deve esserci sempre, e non a corrente alternata".

Anche perché in Parlamento avete sempre dimostrato atlantismo.
"Questo è un argomento che ho sempre usato quando veniva tirato fuori questo tema. Quello che fa fede sono i voti espressi in Parlamento. Abbiamo votato tutti i decreti di sostegno anche militare all'Ucraina. Ma abbiamo anche promosso obiettivi della Nato in Parlamento, come chiedere di raggiungere il 2% sulle spese militari, che è l'obbligazione dell'Italia con la Nato su questo tema. Poi c'è chi mistifica la realtà e prende le indagini come una sentenza passata in giudicato".

La sensazione è che da sinistra vogliano insistere su questo caso. Anche in queste ore sulle tv nazionali...
"Guardi, di chiacchiere se ne possono fare tante ma i fatti in sede giudiziaria sono chiari. Non voglio parlare delle condotte dei singoli e non voglio parlare a nome di altri. Ma a nome del partito voglio ribadire che non siamo mai stati coinvolti in nessuna trattativa che abbia avuto per oggetto strani scambi in Russia. Noi siamo estranei".

Abbiamo notato un certo cambio d'impostazione comunicativa nella Lega.
«Salvini è impegnato nel ministero che ha scelto. Dalla ruspa alla gru - un vostro titolo di qualche giorno fa - è molto azzeccato.
Quello delle Infrastrutture e dei Trasporti è un ministero del fare.
C'è un Salvini molto propositivo e costruttivo sui progetti che sta mettendo a terra. La comunicazione è concreta. Magari lo sentiamo meno parlare di politica ad ampio raggio ma più concentrato sul ministero che ha scelto. In quel ministero si fa bella figura se si fanno opere, e un cambio di passo su questo tema si è già visto".

Ogni volta che il centrodestra prova a fare sintesi, si parla di rotture interne.
"No, noi non ci lamentiamo. Usciamo da una fase di commissariamento della politica, dopo il governo Draghi. Sembrava si fosse obbligati a seguire le sue indicazioni, altrimenti si parlava rottura. Abbiamo rivendicato con forza il ritorno della politica. E gli italiani hanno scelto, e ora è normale che i partiti abbiano idee diverse. Chi ha l'onere di governare deve fare sintesi. Il nostro atteggiamento non è polemico perché sappiamo perfettamente cosa vogliono i nostri elettori. Tutto vogliono fuorché litigi.

Ci si aspettano confronti ma nessuno mette in discussione il fatto che il centrodestra debba rimanere unito".

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