La mozione su Gaza manda in tilt Repubblica: il cdr si dimette tra le polemiche

Caos a Repubblica per una mozione su Gaza: il Cdr si dimette dopo pressioni per riaprire un voto già concluso. Anche l’Usigrai accusa la direzione di voler delegittimare il sindacato interno

La mozione su Gaza manda in tilt Repubblica: il cdr si dimette tra le polemiche
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Voti, caos e polemiche in casa di Repubblica. Nel giornale fondato da Eugenio Scalfari è di nuovo resa dei conti tra i giornalisti e la proprietà. Questa volta l'oggetto del contendere è una mozione sulla guerra a Gaza. Le operazioni di voto hanno addirittura portato alle dimissioni in blocco di tutto il comitato di redazione, per quelli che uno dei componenti ha definito "fatti gravissimi". Ma cosa è successo esattamente?

Secondo il sito Professione Reporter tutto si è consumato nel pomeriggio del 27 maggio quando era in programma un'assemblea per votare un testo da consegnare come appello al direttore Orfeo e in generale come manifesto da presentare a tutti i colleghi italiani su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. Nel corso del pomeriggio l'assemblea si è radunata per discutere ed emendare il testo limando e modificando varie parti per non scontentare nessuno. Secondo la ricostruzione alle 18 circa si sarebbe chiusa la votazione e sarebbe iniziato lo spoglio. A quel punto, però, sarebbe intervenuto uno dei vicedirettori chiedendo di riaprire il voto e modificare di nuovo il documento.

Il cdr si sarebbe opposto e dopo ore, verso le 22 circa, si sarebbe finalmente arrivati ai risultati con 132 favorevoli, tre contrari e 18 astenuti. In mezzo, però è arrivata la prima defezione del collegio con le dimissioni di Matteo Pucciarelli. "Oggi è avvenuto un fatto gravissimo che mette in discussione l’esistenza stessa di un sindacato all’interno di questo giornale", ha detto Pucciarelli come riportato da Professione Peporter, "Ad assemblea conclusa si è riaperto il dibattito nei corridoi romani e nelle chat dei delegati sindacali. Un dibattito riaperto in separata sede in primis da pezzi di direzione e da alcuni capiredattori. La richiesta era di riconvocare un’assemblea regolarmente conclusa e con una votazione in corso per cambiare ulteriormente il testo".

La mattina dopo, il 28 maggio, il resto del cdr ha fatto marcia indietro con dimissioni di massa. In giornata è arrivata anche la solidarietà dell'Usigrai, il sindacato unitario dei giornalisti e delle giornaliste Rai: "I colleghi e le colleghe del comitato di redazione hanno denunciato come alcuni dirigenti abbiano cercato di riaprire l'assemblea per modificare il documento. Un atto gravissimo a cui il cdr ha avuto il coraggio di opporsi, arrivando fino alle dimissioni.

Un gesto, quello dei dirigenti del giornale del gruppo Gedi, che punta a delegittimare il ruolo del sindacato, che non è possibile accettare, sostiene l'Esecutivo Usigrai che ringrazia il comitato di redazione di La Repubblica per aver difeso strenuamente l'istituzione sindacale".

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