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Nordio: "Venero l'autonomia dei magistrati"

Cerimonia di intitolazione dell’Aula della prima sezione penale della Corte d’Appello all’avvocato Eustachio Sisto, padre dell’attuale viceministro

Nordio a Bari con il viceministro Sisto: "Venero l'autonomia dei magistrati"

Questa mattina il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha presenziato a Bari alla cerimonia di intitolazione dell’Aula della prima sezione penale della Corte d’Appello all’avvocato Eustachio Sisto, penalista scomparso dieci anni fa, padre dell’attuale viceministro Francesco Paolo Sisto, presente all’evento.

"Vorrei ribadire, nonostante le polemiche, che la mia venerazione per l’autonomia e l'indipendenza della magistratura è assoluta e incondizionata", ha detto il ministro. "Vengo da una famiglia di avvocati ma sono e resterò sempre un magistrato - ha aggiunto -. Esprimo la mia venerazione verso la toga che ho indossato per 40 anni, incondizionata e affettuosa”.

Nel suo intervento Nordio ha voluto esprimere pubblicamente tre tributi: "Il primo va all’avvocato Sisto e a suo figlio - ha detto - il secondo a questa regione e ai suoi uffici giudiziari che presentano criticità superate grazie all’impegno dei magistrati. Il terzo va alla magistratura, locale e nazionale”.

Poi ha espresso ancora parole sulla buona giustizia: “A noi interessa che la giustizia funzioni, che gli investitori investano in Italia e in Puglia, che i processi siano più celeri, che i vuoti degli organici siano colmati. Mi sembra che il viceministro Sisto, così come i colleghi e il presidente della Corte di Appello, possano confermare che ci siamo soffermati su problemi concreti".

"Il ministero è assolutamente sensibile alla priorità del colmare i vuoti - ha aggiunto Nordio - soprattutto dei ranghi amministrativi, perché senza i collaboratori dei magistrati la giustizia si ferma. Allo stesso tempo stiamo cercando di comprendere come si possono rimodulare le risorse che ci vengono dal Pnrr, al di là dei vincoli che sono stati imposti dall'Europa, ma sempre concordando queste modifiche con l'Europa, in modo da poter assumere più personale e migliorare quella che è la condizione della amministrazione della giustizia qui”.

Prima della cerimonia il Guardasigilli si è intrattenuto in una lunga riunione alla quale hanno partecipato, fra gli altri, il presidente della Corte d'Appello di Bari Franco Cassano, il procuratore Roberto Rossi, il presidente dell'Ordine provinciale degli avvocati Salvatore D'Aluiso, il presidente del Tribunale Alfonso Pappalardo, e il procuratore generale Angela Tomasicchio.

"Mio padre aveva una caratteristica, veniva dal nulla - ha raccontato il viceministro Sisto -. Questa è la dimostrazione che questo è un Paese nel quale chi arriva dal nulla può raggiungere obiettivi importanti, è la testimonianza che la nostra è una grande democrazia". Sisto ha ricordato come suo padre nel 1943 abbia lavorato come apprendista aiuto meccanico. "Studiava di nascosto, a rischio di essere licenziato - ha detto -. Era pagato una lira e sessanta centesimi, ma si è diplomato, è diventato cancelliere e poi, una volta laureato in Giurisprudenza, ha lasciato il posto fisso per lavorare come avvocato". Sisto ha aggiunto che suo padre "ha insegnato a tanti l'umanità di questo mestiere. Vorrei che la parte nobile dell'avvocatura restasse in questa aula - ha aggiunto - perché un avvocato difende sapendo di difendere persone. L'unica vera soddisfazione è fare del bene agli altri, come mi ha insegnato lui".

Per il presidente della Corte d'Appello, Franco Cassano, la cerimonia odierna ha rappresentato "il primo caso d'intitolazione di un aula nel nostro Palazzo di Giustizia a una figura come quella dell'avvocato Sisto. Si tratta di un segno di collaborazione tra magistratura, avvocatura e personale amministrativo che caratterizza questo distretto e lo rende peculiare rispetto a molte altre realtà". Prossimamente, ha aggiunto Cassano, "faremo un'altra intitolazione. Abbiamo accolto la proposta dell'Anm di intitolare un'aula al magistrato Salvatore De Feo", deceduto a ottobre 2019.

Successivamente Nordio si è spostato in via Dioguardi dove ha effettuato un sopralluogo nella torre ex Telecom, destinata, in attesa della realizzazione, tra qualche anno, del Parco della Giustizia nelle ex Casermette, ospiterà numerosi uffici e aule: "Il ministro - ha spiegato il Procuratore Roberto Rossi - ha dato risposte a numerosi problemi, tra cui il personale, dell'organizzazione in relazione agli uffici del processo, e l'informatizzazione" del distretto giudiziario".

Anche il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Salvatore D’Aluiso, ha partecipato all’incontro con il ministro Nordio. Nel corso della riunione operativa ha riportato le difficoltà della categoria: “Abbiamo prospettato al ministro le criticità dell’avvocatura barese. In particolare, per garantire alle avvocate e agli avvocati di svolgere appieno la loro funzione di accesso alla giustizia per i cittadini, servono risorse che consentano una reale deflazione del contenzioso. Innanzitutto, in termini di personale, principale azione in grado di incidere davvero per velocizzare la macchina della giustizia”.

L’intitolazione di un’aula in Corte d’Appello all’avvocato Eustacchio Sisto, per il presidente dell'Ordine degli avvocati è “un riconoscimento per l’intera avvocatura barese, in una fase storica nella quale è più che mai importante riconoscere l’apporto che la categoria fornisce all’intero sistema giustizia”.

L’unica voce in dissenso quella dell’avvocato Michele Laforgia, animatore di un’associazione di sinistra nonché legale di alcuni indagati delle amministrazioni Vendola ed Emiliano. "Eustachio Sisto sarà l’unico avvocato del nostro distretto a cui è intitolata un’aula giudiziaria - ha detto l'avvocato La Forgia -. Perché non si è pensato di intitolarne una anche a Michele De Pascale, Nino Contento, Mario Russo Frattasi? La memoria è uguale per tutti. O no?".

Fosse stata intitolata ad un avvocato di sinistra molto probabilmente non avrebbe avuto nulla da ridire.

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