Il bianco e il nero

"Specchio per le allodole". ​"Pregiudizio ideologico". Le Ong dividono i sindaci

Ecco le opinioni del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci (Pd) e del primo cittadino di Cagliari, Paolo Truzzu (FdI) sul tema dell'immigrazione

"Specchio per allodole". ​"Pregiudizio ideologico". Le Ong dividono i sindaci

Il tema dell'immigrazione torna a dividere il mondo politico. Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo raccolto le opinioni di due vicepresidenti dell'Anci, il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci (Pd) e il primo cittadino di Cagliari, Paolo Truzzu (FdI).

È favorevole al nuovo codice per le Ong?

Ricci: "Sulle ONG il governo ha un pregiudizio ideologico. Credo che le modifiche siano contestabile dal punto di vista umano e del rispetto del diritto internazionale, perché la ragione dell’aiuto umanitario è ancora difesa da codici internazionali che nessuna legge nazionale può cancellare".

Truzzu: "Sì, perché dobbiamo fare in modo che vengano evitate le partenze indiscriminate dalle coste del nord Africa: le Ong sono ormai diventate una sorta di specchietto per le allodole. Soprattutto nessuno dei Paesi a cui appartengono le navi Ong si fa carico dell’accoglienza, con il risultato che i problemi restano sempre a carico dell’Italia".

Cosa pensa della polemica innescata dai sindaci del centrosinistra per quanto riguarda le destinazioni delle navi Ong?

Ricci: "La cosa importante è che l’accoglienza sia diffusa e non concentrata in pochi comuni. È curioso che si facciano fare tanti chilometri a delle navi con a bordo persone in condizioni di salute, spesso, molto precarie. È rischioso trasportare questi migranti lontano, ogni logica di salvataggio dovrebbe portare a salvare queste persone nel porto più vicino. Inoltre è fondamentale che non ci siano meccanismi discriminatori nei confronti delle Ong, se ci sono persone da salvare non vanno fatte distinzioni tra i soggetti che lo fanno"

Truzzu: "È una polemica senza senso. Ogni città, nel corso di questi anni, ha accolto centinaia e centinaia di migranti che poi si sono persi nel nulla. È cosa nota".

Voi sindaci siete attrezzati ad accogliere nuovi migranti?

Ricci: "Su quelle navi ci sono tante persone disperate, disposte a tutto per cercare un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie, anche a rischiare la vita. Noi non ci tireremo indietro, come sempre, e faremo sicuramente la nostra parte per accoglierli, ma i sindaci e i comuni non possono sostituirsi allo Stato: ricordiamo che l’accoglienza è a carico del Ministero dell’Interno. Deve essere garantito il criterio dell’accoglienza diffusa: qualche anno fa avevamo stabilito il criterio del 3per1000 (tre migranti ogni mille abitanti ndr), per rendere l’accoglienza meno complicata e favorire l’integrazione".

Truzzu: "Noi facciamo il possibile e talvolta anche l'impossibile ma siamo già al limite. Detto questo, sarebbe interessante capire chi ha effettivamente diritto di arrivare qui e chi no. E capire se in questi anni abbiamo fatto realmente accoglienza, cioè offerto opportunità, oppure messo solo pezze. Per me è più la seconda".

Oggi la Meloni incontra la Von Der Leyen. Se lei fosse al posto del premier italiano, cosa chiederebbe al presidente della commissione europea?

Ricci: "Sull’immigrazione chiederei la cosa più ovvia, cioè che non sia un problema esclusivamente nostro. Il “sovranismo” di alcuni Paesi europei è un grande problema per l’Italia. dei Più in generale affronterei la questione del PNRR: dall’agenda politica sono scomparse le riforme per ottenere le altre trance dei fondi e non possiamo rischiare di perderli".

Truzzu: "Mi piacerebbe esistesse maggiore coesione tra tutti gli stati membri su materie come energia, immigrazione clandestina, temi economici. Ma con Giorgia Meloni siamo in ottime mani, per cui sono molto tranquillo".

Trattato di Dublino e legge Bossi-Fini. Cosa cambiare e come?

Ricci: "Nel nostro Paese è difficile entrare in maniera legale, perché c'è una norma come la Bossi-Fini che non permette una gestione di flussi regolari e su questo tema si può fare molta propaganda. In questo momento non abbiamo nessuna emergenza, è un fenomeno fisiologico e dobbiamo gestirlo cercando di stabilire dei criteri che consentano a tutti di gestire l'accoglienza. La Bossi-Fini andrebbe abolita, nei fatti incentiva l’ingresso in clandestinità. Se la sinistra non avesse avuto paura della paura si sarebbe già fatto. Ora con la destra che invece fa leva sulla paura stessa, diventa impossibile. Ovviamente bisogna rafforzare il sistema di accoglienza e integrazione. Avremmo bisogno di un'immigrazione regolare e formazione professionale anche per mettere a terra gli investimenti del Pnrr, visto che abbiamo bisogno di manodopera".

Truzzu: "Sono questioni complesse, tuttavia bisogna rivedere i criteri complessivi dell’accoglienza perché non tutti sono profughi anzi, si parla solo del 10%. Ci vuole un accordo politico tra tutti gli stati membri almeno per la redistribuzione. Senza, la modifica del trattato non risolve di un millimetro i problemi sul campo. Ma la questione vera è stringere un patto con i paesi del nord Africa per evitare partenze indiscriminate verso l’Italia, a partire dalla Libia, e per offrire opportunità di crescita e sviluppo in quelle terre. Una volta che i migranti giungono sul suolo italiano cominciano i problemi. E abbiamo visto come sia difficile gestirli. E non abbiamo certo risolto i problemi sulla sponda sud, perchè chi non può permettersi un viaggio della speranza è condannato per sempre.

Chi non lo ammette vuole nascondere la testa sotto la sabbia".

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