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Rideva per l'esclusione di Berlusconi. Ma ora pure Santoro è fuori dalle elezioni

Il conduttore televisivo è stato messo fuori in Nord-Ovest dalle candidature per le Europee, in attesa del ricorso al Tar: lui grida allo scandalo per il vizio burocratico, ma nel 2010 (quando la stessa cosa capito al Popolo delle Libertà alle Regionali) il "teletribuno" la pensava molto diversamente

Rideva per l'esclusione di Berlusconi. Ma ora pure Santoro è fuori dalle elezioni

La lista "Pace Terra Dignità" è stata esclusa dalla circoscrizione Nord-Ovest in vista delle elezioni europee e il suo leader, Michele Santoro non l'ha presa per niente bene. "Quello che sta avvenendo è uno schifo", ha dichiarato ieri in conferenza stampa mentre annunciava il ricorso al Tar. "Mi vergogno del fatto che un timbro mancante blocchi una lista e che non se ne parli. Si sta truccando questa campagna elettorale", ha tuonato , indignandosi contro il pasticcio burocratico, il conduttore televisivo il quale poi ha anche puntato l'indice contro la segretaria del Partito Democratico e contro il leader di Sinistra Italiana. "Cosa dice la Schlein? Cosa dice Fratoianni? Hanno qualcosa da dire?", chiede provocatoriamente il giornalista. Nelle prossime ore (più precisamente nel pomeriggio di domani) si capirà se il simbolo verrà riammesso nel collegio più popoloso d'Italia oppure no.

L'estromissione di Berlusconi nel 2010

Anche perché Santoro è perfettamente consapevole del fatto che, se arrivasse la conferma dell'estromissione della sua lista pacifista in Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, il suo partito nato dall'appello contro l'escalation delle armi nel cuore dell'Europa dovrebbe prendere praticamente il 5,6% in tutte le altre circoscrizioni: missione impossibile. Tutto è partito dalla (non) azione di Erika Guichardaz, consigliera regionale valdostana, che avrebbe dovuto autenticare un pacchetto di firme raccolte nel Nord-Ovest da "Pace Terra Dignità". Doveva certificare la sua qualifica, ma non lo ha fatto. Il classico vizio di forma che è costata questa esclusione. Ora il teletribuno si adira e si scandalizza per queste dinamiche a suo dire folli: peccato, pero, che non la pensasse esattamente così 14 anni fa in occasione della cancellazione del partito di Berlusconi dalle Regionali. Anzi, se la sghignazzava proprio alla grande.

Torniamo indietro nel tempo di quasi un decennio e mezzo. Siamo nel marzo 2010, quando la Regione Lazio si apprestò a tornare al voto per scegliere il successore a governatore di Piero Marrazzo (Pd), nel frattempo dimessosi a seguito dello scandalo del video ricattatorio con una transessuale. La sfida a nuovo presidente era contesa tra due donne: da una parte Renata Polverini (centrodestra) e dall'altra Emma Bonino (centrosinistra). A un mese dal voto, tuttavia, la lista de Il Popolo della Libertà venne esclusa nella provincia di Roma, non avendo presentato la documentazione necessaria nei tempi previsti. Il 27 febbraio il rappresentante di lista del PdL, Alfredo Milioni, si era effettivamente recato all'ufficio elettorale del Tribunale di Roma, ma se n'era allontanato per pochi minuti e, quando volette rientrare, però, era stato bloccato dai rappresentanti degli altri soggetti politici (soprattutto radicali) e dalle forze dell'ordine, poiché i termini di presentazione delle candidature erano ormai scaduti. Inutili i successivi ricorsi del PdL al Tar e al Consiglio di Stato, tutti rigettati.

Le risate di Santoro alle battute contro il PdL

Le polemiche non mancarono, anche perché il governo Berlusconi emanò poi un decreto legge interpretativo che però non risolse la questione. In fondo anche in quel caso si trattava di un mero vizio di forma, ma niente da fare. E in tutto questo bailamme non mancarono ovviamente le critiche e i dileggi nei confronti di quella scena descritta all'ufficio elettorale romano: tenendo anche conto del fatto che alcuni retroscena avevano raccontato che tal Milioni fosse uscito a prendersi un panino. Tra questi esponenti beffeggiatori c'erano anche "santoriani" doc di allora (e un po' anche di oggi) come Vauro, con le sue vignette, e Marco Travaglio con i suoi editoriali. Nella puntata del 25 marzo 2010 di "Annozero" - anzi, a essere precisi di "Raiperunanotte" (evento show voluto da Santoro al PalaDozza di Bologna) - il direttore del Fatto Quotidiano dedicò quindici minuti di monologo per deridere l'espulsione del PdL dal Lazio a causa della presentazione effettuata fuori tempo massimo.

Tutte le migliaia di spettatori presenti al palazzetto bolognese ridettero a crepapelle, compreso lo stesso Santoro. Con Travaglio che a un certo punto aveva chiosato: "In Italia può capitare spesso che alle elezioni qualche lista venga esclusa per qualche irregolarità e che le altre liste godano: e nessuno si è mai scandalizzato". Ecco, nessuno fino all'ex conduttore di "Annozero" ieri. Come se non bastasse, arrivarono pure gli interventi comici di Antonio Cornacchione e Roberto Benigni sul caso della cancellazione di Berlusconi alle Regionali. Il primo, parlando di un catering a un ricevimento, s'immaginava Milione "che porterà i panini a tutti, naturalmente in ritardo". Il secondo narrava che non poteva uscire dal suo albergo "perché c'erano tre radicali sdraiati e ho mangiato duemila panini". E giù tutti a ridere, incluso il presentatore. Ora, non si sa se Erika Guichardaz sia la nuova Alfredo Milione o se il 7 maggio 2024 sia da considerarsi come una sorta di contrappasso del 25 marzo 2010. Ma, nel caso il movimento pacifista dovesse restare effettivamente fuori dalle schede elettorali del Nord-Ovest, Santoro e Vauro possono consolarsi in un solo modo: mangiare un buon panino.

Magari valdostano.

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