La Buvette

La rivolta (inutile) dei fannulloni

Ancora proteste contro l’abolizione del reddito di cittadinanza. Gli ex percettori minacciano e si dicono pronti a tutto pur di riprendersi la paghetta di stato. E il lavoro? Beh, la parola a loro è sconosciuta

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Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

I fannulloni non perdono tempo per protestare. Ogni occasione è buona per fare caciara, perfino la visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Caivano. Nonostante si sia recata lì dopo lo stupro di gruppo nei confronti di due bambine, loro, i fannulloni, i nullatenenti, i mantenuti dallo Stato, ne hanno approfittato per sghignazzare, deridere e insultare il premier. Che cattivo gusto. Per carità, il dissenso è sempre lecito purché ci sia rispetto. Non solo per la persona contestata, ma anche e soprattutto per il luogo. In questo caso il parco verde di Caivano teatro di orrore e di violenza. Ma si sa, i fannulloni (alcuni di quelli presenti ovviamente) non hanno nessun senso di rispetto, di vergogna. Nessun pudore. Vogliono i soldi, i nostri soldi. Soldi regalati loro dal Masaniello Giuseppe Conte (con tanto di buco nella casse dello Stato da oltre 15 miliardi) che soffia sul fuoco della protesta. "Ridateci il reddito", dicono loro a favore di telecamera.

*ASCOLTA IL PODCAST E LE ISTANZE DEI PERCETTORI DEL REDDITO DI CITTADINANZA*

Ai percettori, anzi, agli ex, non va proprio giù che il governo abbia mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale e cancellato il sussidio grillino con un colpo di spugna. Gli aiuti da ora in poi li riceveranno solo i veri bisognosi, i cittadini che non hanno alcuna possibilità di lavorare. Il piano è già partito. Ovviamente i fragili continueranno a ricevere l'assegno. Più che giusto, è dovere dello Stato aiutare i suoi "figli" bisognosi. Questo, però, non significa regalare soldi a pioggia senza controlli come accaduto in questi anni. "Come faremo ora ad andare avanti?", dicono gli ex mantenuti in protesta convinti di essere esauditi. Magari con il lavoro? Peccato, però, che per molti di loro la parola lavoro sia sconosciuta. Allora li aiutiamo noi!

LAVORO: occupazione retribuita e considerata come mezzo di sostentamento e quindi esercizio di un mestiere, di un'arte, di una professione. Vivere del o con il proprio lavoro; non ha altra fonte di reddito che il proprio lavoro; chiedere, cercare, trovare lavoro. Ci auguriamo che lo facciano perché la musica è cambiata. Come la disoccupazione già scesa al 7,6%.

Lo dice l'Istat.

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