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Rosato lascia Italia Viva e attacca Renzi: "Il Centro non si fa così"

Il deputato critica l'ex presidente del Consiglio: "Il contrario di quello che si dovrebbe fare, il centro non è bacchettare tutti". E, al momento, smentisce l'approdo ad Azione

Rosato lascia Italia Viva e se la prende con Renzi: "Il Centro non si fa così"

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Rosato lascia Italia Viva e se la prende con Renzi: "Il Centro non si fa così"

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La notizia era nell'aria già da qualche giorno e, non a caso, alcune indiscrezioni apparse su diversi quotidiani andavano proprio in tale direzione. Questa mattina è arrivata la conferma ufficiale da parte del diretto interessato: Ettore Rosato lascia la galassia renziana. L'annuncio è arrivato nell'intervista rilasciata a La Repubblica, a cui ha affidato non solo la spiegazione delle cause che l'hanno portato a una decisione del genere ma anche una serie di critiche verso Matteo Renzi e il suo progetto di Centro.

L'addio a Italia Viva

Il deputato ha specificato che alla base dell'addio non vi sono motivazioni personali ma esclusivamente politiche. Evidentemente la situazione si era ormai deteriorata con il passare del tempo, impossibile da ricucire: pertanto non è stato fatto altro che prenderne atto in occasione degli incontri avvenuti la scorsa settimana e in quella che sta per volgere al termine. "La distanza in questi mesi si era sempre più ampliata. Quando non ci si capisce più, inutile proseguire", ha affermato Rosato. Confermando che le profonde divergenze emerse in questi mesi non potevano essere ignorate.

L'attacco a Renzi

La scelta non sorprende. Lo stesso Renzi in una recente conferenza stampa aveva ormai dato per certa la fuga di Rosato. Che dal suo canto ha colto l'occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, mettendo nel mirino proprio quella conferenza stampa in cui l'ex presidente del Consiglio ha lanciato il Centro e ha fatto sapere che si candiderà per le elezioni europee che si terranno a giugno 2024: "Il contrario di quello che si dovrebbe fare se si vuole costruire uno spazio ampio e partecipato".

Non c'è solamente una questione di metodo, visto che Rosato è andato all'attacco anche per quanto riguarda il merito. Dal suo punto di vista si è creato una sorta di equivoco sul ruolo che deve rivestire chi intende posizionarsi al centro senza aderire ai tradizionali schieramenti: "Non è bacchettare tutti a destra e a sinistra continuamente, ma provare a cucire e a trovare soluzioni di mediazione. È la cultura dei cattolici popolari che lo insegna".

Passerà con Calenda?

In passato alcune voci lo davano in procinto di entrare in Forza Italia. Scenario che Rosato ha smentito, senza però far mancare parole di elogio nei confronti dell'operato di Antonio Tajani: "Apprezzo davvero il suo lavoro". Il deputato intende restare all'opposizione e nelle file del Terzo Polo che, va ricordato, continua ad avere un suo gruppo parlamentare nonostante la rottura tra Italia Viva e Azione.

Al momento Rosato ha escluso un suo passaggio con Carlo Calenda, negando di volersi iscrivere ad Azione: "Continuo l'esperienza del nostro gruppo, lavorando per portare a termine l'impegno elettorale". In realtà il suo futuro resta un grande punto interrogativo.

Ha dichiarato che si confronterà con Calenda e con Bonetti "come durante il tempo della federazione". E a quel punto, se dovesse completare il passaggio, sarebbe proprio curioso osservare la reazione di Calenda: quando qualcuno volta le spalle a Italia Viva per sposare il progetto di Azione si è di fronte a uno scippo o è una legittima decisione politica?

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