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Schlein presenta la segreteria Pd. Poi (finalmente) fa gli auguri a Berlusconi

Tra "vecchi" e "nuovi", la nuova leader del Partito Democratico annuncia ufficialmente la sua nuova squadra, definita "solida e preparata". Ecco chi entrerà al comando del Nazareno

"Siamo arrivati lunghi…". Schlein e i 21 nomi della segreteria Pd

Il "grande giorno" è finalmente arrivato: un mese e mezzo dopo il suo trionfo alle primarie aperte, Elly Schlein ha ufficialmente annunciato la composizione della nuova segreteria nazionale del Partito Democratico. Anzi, stante a una (inspiegabile) volontà di tornare indietro nel tempo di almeno 15 anni – durante l’era Veltroni – del nuovo governo ombra. "Nuovo", si fa per dire: perché diversi posti sono stati riservati a non pochi esponenti dem veterani, che costituiscono così il fronte dell'"usato sicuro" del corso Schlein.

La nuova segretaria del Pd ha voluto presentare la sua squadra direttamente su una diretta Instagram: nessuna conferenza stampa e - di conseguenza - nessuna domanda da parte dei giornalisti. Del resto Elly non si sente ancora pronta per l'arte del "public speaking", unito al fatto che desidererebbe in questo momento fuggire davanti alle questioni complicate (a partire dalla guerra in Ucraina, passando per i rapporti con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte). In ogni caso, dopo più di due giorni di silenzio assoluto, Schlein comincia il suo monologo facendo gli auguri a Silvio Berlusconi, ricoverato da mercoledì scorso al San Raffaele: "Sono ore e giorni di grande apprensione per la situazione di salute di Silvio Berlusconi, a cui mi sento di fare un forte augurio di pronta guarigione perché possa rimettersi al più presto".

Ecco chi farà parte della segreteria del Pd

Dopo i preamboli di base, ecco quindi l'annuncio dei nomi: in totale sono 21. Molte le conferme rispetto alle previsioni della vigilia: Igor Taruffi avrà il compito dell'intera organizzazione piddina, Marta Bonafoni, luogotenente di Schlein a Roma, sarà la coordinatrice della segreteria del Partito Democratico. Il capo della segretaria del Pd è Giovanni Gaspare Righi, mentre il portavoce della segretaria e responsabile cella comunicazione del Pd è Flavio Alivernini. Alessandro Alfieri si occuperà delle riforme, mentre l'ex ministro Giuseppe Provenzano avrà gli Esteri. Il fedelossimo Marco Furfaro è il responsabile delle iniziative politiche; Alessandro Zan - ça va sans dire - avrà la delega ai Diritti. E chi se no, del resto, visto il nome della proposta di legge contro l'omotransfobia che ha portato il nome del parlamentare del Pd per tutta la scorsa legislatura. Il deputato Marco Sarracino al Sud.

Volti "nuovi", certo: come l'ex giornalista a fianco per anni di Michele Santoro, Sandro Ruotolo. Ma nella segreteria del Pd sono presenti anche diversi esponenti non esattamente di primissimo pelo (dal punto di vista politico). Sono stati annunciati, infatti, anche Debora Serracchiani come ministro ombra della Giustizia, Pierfrancesco Majorino (appena surclassato da Attilio Fontana alle Regionali in Lombardia) alla politica migratoria e diritto alla casa, Marina Sereni alla Salute, l'ex viceministro Antonio Misiani all'Economia e Maria Cecilia Guerra al Lavoro. Schlein assicura che, nonostante siano arrivati "un po' lunghi", che si tratta di una "squadra molto solida e preparata alle sfide che ci aspettano". Anzi, di un "giusto mix tra rinnovamento, apertura e solidità e competenze". A giudicare dal curriculum di alcuni dei nomi presenti al comando del Nazareno, qualche dubbio sulle "competenze" in realtà sorge. Ma l'ex attivista di #OccupyPd assicura "un'opposizione che non farà sconti e per costruire una vera alternativa di governo a questa destra".

Si starà a vedere.

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