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La sinistra fiorentina si spacca sul caso Cospito

A Firenze, in consiglio comunale, l'estrema sinistra presenta un ordine del giorno in difesa di Alfrego Cospito e il Pd esce dall'Aula

 La sinistra fiorentina si spacca sul caso Cospito

La sinistra, a Firenze, si divide sul caso del terrorista Alfredo Cospito, in sciopero della fame da cento giorni per lottare contro il regime di 41-bis.

Ieri, i consiglieri comunali del gruppo Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, hanno presentato un ordine del giorno dal titolo 'Lo Stato non neghi l'umanità di Alfredo Cospito e rifletta sul 41 bis', collegando l'atto alla commemorazione della Giornata della memoria. I due esponenti di estrema sinistra chiedevano "un'azione di tutti i livelli istituzionali perché la specifica vicenda di Alfredo Cospito trovi una conclusione diversa dalla sua morte".

Al momento del voto, però, i consiglieri del Partito Democratico hanno lasciato l'Aula, reputando che l'atto non dovesse essere collegato al Giorno della Memoria, e, perciò, l'ordine del giorno non è stato discusso. In Aula erano presenti solo i consiglieri di opposizione e della Lista Nardella, che fa parte della maggioranza. La discussione è, pertanto, proseguita ma è mancato il numero legale per votare l'ordine del giorno presentato da Sinistra Progetto Comune. "Io sono andata via alle 19, sono rimasta in aula per il rispetto delle istituzioni", ha spiegato il capogruppo della Lista Nardella Mimma Dardano. Secondo Emanuele Cocollini del gruppo Centro "ci vuole rispetto e serietà per le istituzioni". E ancora: "Tre giorni fa alla conferenza dei capigruppo Armentano ha detto atto che questo oggi poteva essere discusso e adesso se ne va. L'assenza di oggi del Pd dimostra che quanto detto da Donzelli ha un fondamento, non hanno il coraggio di esprimersi". Cocollini, poi, conclude:"Noi siamo dalla parte dello Stato però ci chiediamo da che parte sta il Pd? Dalla parte del nulla perché non è in grado di esprimere una posizione".

Prontamente è arrivata la difesa di Nicola Armentano, capogruppo dei piddini a Palazzo Vecchio, che spiega: "Riteniamo che oltre agli aspetti formali ci siano aspetti che valgono molto di più, quelli sostanziali.

Noi non ci sottrarremo a fare una discussione sulla vicenda Cospito, ma non per quanto possa essere associabile al Giorno della Memoria".

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