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"Trovato l'accordo sul divorzio". Finisce la telenovela del Terzo Polo

Il Consiglio di presidenza del Senato che si riunirà domani decreterà l'ufficialità della separaione definitiva dei gruppi parlamentari di Azione e Italia Viva. Calenda: "Habemus papam"

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Dopo un lungo periodo di attesa è stato trovato l'accordo trovato sul divorzio politico tra Azione e Italia Viva all'interno della giunta del Regolamento del Senato. I quattro membri di Palazzo Madama del partito guidato da Carlo Calenda andranno al gruppo Misto (presieduto da Peppe De Cristofaro di Alleanza Verdi e Sinistra) senza perdere le risorse come previsto dal nuovo regolamento e là potranno anche formare una componente. I sette renziani, invece, rimarranno nel gruppo che potrà in seguito anche cambiare nome. La bollinatura finale a questo accordo verrà concordati nella giornata di domani dal Consiglio di presidenza come spiega al termine della Giunta lo stesso presidente del Senato, Ignazio La Russa.

"Tutte le condizioni che di solito accompagnano questi passaggi - chiarisce la seconda carica dello Stato - saranno esaminate nell'imminente, forse domani stesso, riunione del Consiglio di presidenza". Nella sostanza, come ha spiegato La Russa, "la Giunta del regolamento non ha più deciso sul quesito principale: a chi spetta decidere sui regolamenti interni dei gruppi, ma avendo rilevato che c'è un accordo all'interno del gruppo che si divide, per facilitare questa decisione, ha insistito con il gruppo minore perché accettasse di emigrare nel gruppo Misto. Quanto ai sette senatori di Italia Viva - conclude il presidente del Senato - non nasce un gruppo nuovo, ma resta in campo quello istituito ad inizio legislatura".

"Se Dio vuole, 'habemus papam'", ha commentato a caldo Calenda. il quale si dice soddisfatto perché noi avevamo dato l'ok già alla prima proposta di La Russa, e poi a questa seconda: "Prima si può chiudere questa storia e meglio è". A chi chiede chi abbia vinto e chi abbia perso tra lui e Matteo Renzi risponde: "Questo argomento non mi interessa proprio". Sembrerebbe così volgere al termine anche la puntata finale dell'estenuante telenovela dell'ex Terzo polo. Del resto gruppi parlamentari erano rimasti gli ultimi superstiti della federazione tra i due partiti, che si erano presentati insieme alle Politiche di settembre 2022 per poi dividersi dopo la rottura (lo scorso aprile) del patto tra Calenda e Renzi. Ad accelerare la crisi – già sfiorata in estate – era stata una lettera firmata da tutti i senatori di Iv dove si chiedeva di porre fine all'esperienza parlamentare comune con Azione.

Il tutto avvenne dopo la frase pronunciata da Calenda "Azione non andrà alle Europee insieme a Italia Viva", formalizzando la crisi dopo il lancio di Renzi de "Il Centro" in vista delle elezioni europee del giugno 2024.

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