La Buvette

Tutti i guai del Pd

L'opposizione "farlocca" al Governo Meloni continua a sfruttare le tragedie, non sapendo più a cosa appigliarsi

Tutti i guai del Pd

Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

Ma sono l’unico ad essere indignato? No, solo per capire. Ma vi pare normale che il “nuovo” Partito Democratico continui a speculare e a fare opposizione al governo Meloni sfruttando le tragedie? I morti in mare. No, non è normale. Affatto! Dopo la tragedia di Cutro ora i Dem e i suoi giornali, insieme alla rosse Ong, accusano la destra di aver fatto morire trenta migranti naufragati in acque Sar libiche. Sì, in acque libiche. Mica internazionali o nazionali. No, lo ripeto: libiche. Non trovate sia assurdo?

Assurdo come i titoli (ancora una volta) pubblicati sui giornali di partito. Come il Domani che ha avuto il coraggio di scrivere nero su bianco “anche la tragedia al largo della Libia è una responsabilità di Italia e Europa”. Per non parlare del Riformista che solo qualche giorno fa ha titolato: “Strage di Stato/2”. È tutto normale, onesto, lecito? Non credo! Come è disonesto accusare Giorgia Meloni e Matteo Salvini di indifferenza perché hanno osato cantare una canzone al karaoke “mentre il mare della Calabria restituiva i corpi dei migranti morti nel naufragio”. Che squallore. La verità vera è che non sanno più a cosa appigliarsi. O forse sì.

I guai del Pd

E pensare che ci sarebbe ben altro da scrivere… loro, i giornali rossi, troppo occupati a riempire pagine con editoriali sul “canta tu”, ovviamente non lo fanno, ma lo facciamo noi. L’ottimo collega del ilGiornale, Francesco Curridori, qualche giorno fa si è occupato dello strano boom di iscritti nel Pd (rilanciato con grande entusiasmo) e ha evidenziato qualche crepa nell’exploit del nuovo partito guidato da Elly. Diecimila “nuove” tessere arrivate non grazie al miracolo Schlein ma bensì da Articolo Uno, il partito di Roberto Speranza. Insomma un mezzo “imbroglio”, un travaso di tessere fatto solo ed esclusivamente per gonfiare e esaltare la figura della nuova segretaria asfaltata da Giorgia Meloni in Aula a Montecitorio solo due giorni fa. Altro che carisma. Ma non è finita.

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Il Pd non paga

Lo sapevate che il Partito democratico non paga. Sì, avete capito bene. A denunciarlo Le Iene, il programma di Italia Uno. Il caso è quello del circolo Pd di Torpignattara, a Roma, dove i Dem non pagherebbero da ben cinque anni le rate condominiali. Quanto dovrebbero pagare? Ben 10mila euro circa. Mica pochi. Ora gli inquilini dello stabile, i vicini di casa per intenderci, rischiano di dover pagare dai 1.000 ai 1.500 euro a testa per un debito non loro. E dal Pd? Beh, tutto tace.

Ma non era il partito dalla parte dei cittadini e dei più deboli? In parte si. Pensate, c’è chi si schiera a difesa delle ladre rom di Milano come la consigliera Dem Monica Romano. Loro si che sono deboli.

È questa sarebbe la vera opposizione? Se è così Giorgia Meloni può dormire sonni tranquilli.

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