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"Vota col morto". Lo sfregio sul manifesto con Berlusconi

L'odio rosso contro il Cavaliere non si ferma. Tajani: "Attacchi squallidi, fieri di essere stati accanto a lui"

Twitter - Forza Italia
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"Vota col morto". Lo sfregio sul manifesto con Berlusconi

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È trascorso poco meno di un anno dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, ma l’odio rosso non si è fermato. Lo sappiamo: quando non si hanno argomenti, si offende l'avversario, soprattutto quell’avversario amato da milioni di italiani. L’ultimo vergognoso episodio è stato registrato a Roma, dove un manifesto della campagna elettorale di Forza Italia è stato imbrattato con una scritta che è uno sfregio all’ex presidente del Consiglio, ritratto insieme all’attuale segretario azzurro Antonio Tajani.

“Vota col morto”, la scritta apparsa nelle scorse ore nel cartellone esposto in zona Quirino Mayorano. Un gesto per gettare fango su FI, sulla storia di Berlusconi oppure sul governo: il movente non è noto, ma è difficile trovare una giustificazione a cotanto rancore. Ma per gli odiatori di professione non ci sono belle notizie: nonostante gli atti vandalici, le idee di Berlusconi“continueranno sempre a camminare sulle gambe di donne e uomini che credono nella libertà”, fa sapere il partito azzurro.

Intervenuto alla conferenza stampa di presentazione delle nuove adesioni al partito, Tajani ha stigmatizzato gli “attacchi un po’ squallidi” degli ultimi giorni, citando lo sfregio ai manifesti. “Siamo fieri e orgogliosi del nostro passato. Fieri di essere stati accanto a Silvio Berlusconi”, l’orgoglio del vicepremier, che si è soffermato sulla forza dei valori del Cavaliere: “Il fatto che non ci sia più non vuol dire che non possiamo difendere i suoi ideali. Quelle sono le nostre radici”. Con buona pace dei compagni.

In crescita secondo gli ultimi sondaggi, Forza Italia è da tempo nel mirino degli avversari. Un altro attacco piuttosto recente è stato quello di Carlo Cottarelli, che ha definito la dicitura “Berlusconi presidente” una“presa in giro”. Non se la passano bene nemmeno gli altri partiti di governo: ieri gli anarchici hanno imbrattato i cartelloni di un candidato della Lega, mentre nelle scorse ore sono stati vandalizzati i cartelloni del premier Meloni.

Probabilmente i responsabili sono gli stessi che denunciano il presunto ritorno del fascismo: si commentano da soli.

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