Come funzionerà l’assegno di inclusione

Dal mese di gennaio del 2024 il Reddito di cittadinanza lascerà spazio all’Assegno di inclusione che prevede vincoli più stringenti per i percipienti e che verrà sospeso a chi rifiuta un impiego di almeno un anno o distante meno di 80 chilometri. Ecco cosa cambia

Come funzionerà l’assegno di inclusione

Il decreto Lavoro varato dal Consiglio dei ministri il primo maggio si concentra anche sull’Assegno di inclusione, misura che sostituirà il Reddito di cittadinanza a partire dal primo gennaio del 2024.

Come anticipato da ilGiornale.it, i temi affrontati dal governo sono di primaria importanza per i cittadini e, nonostante le critiche che aleggiano durante le ultime ore, l’esecutivo rivendica la paternità e la bontà delle misure approntate, a cominciare dall’Assegno di inclusione che è stato oggetto di una profonda riflessione prima di essere reso definitivo.

Assegno di inclusione, a chi è destinato e quanto vale

Il beneficio potrà essere richiesto dai nuclei famigliari nei quali ci sono disabili, minorenni oppure over 60 e ammonta a 500 euro al mese (6mila euro l’anno) a cui si possono aggiungere altri 280 euro al mese (3.360 euro l’anno) come contributo per l’affitto, purché esista un contratto regolare. Si tratta così di un aiuto pubblico pari al massimo a 9.360 euro annui.

Queste cifre possono anche essere distribuite diversamente, fino a 630 euro al mese (7.560 euro annui) se la famiglia è formata esclusivamente da persone che hanno almeno 67 anni di età o da altre persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. In questo caso c’è però una sorta di contro bilanciamento, giacché il contributo per l’affitto scende a 150 euro mensili (1.800 euro l’anno) anziché 280 euro, andando così a formare un contributo massimo annuo identico, ovvero di 9.360 euro l’anno.

L’Assegno di inclusione viene versato per 18 mesi e, dopo un mese di sospensione, può essere rinnovato per altri 12 mesi.

I vincoli da rispettare

Chi percepisce l’Assegno di inclusione ed è abile al lavoro deve osservare paletti stringenti per non perdere il diritto al beneficio, tra questi:

  • deve accettare in tutta Italia un impiego a tempo indeterminato o della durata di oltre 12 mesi,
  • deve accettare un lavoro a tempo pieno o a tempo parziale almeno al 60% del tempo pieno,
  • deve accettare un impiego la cui retribuzione rispetta i criteri dei contratti collettivi.

Inoltre, per i contratti di lavoro di durata inferiore ai 12 mesi il luogo di lavoro deve essere entro un raggio di 80 chilometri da casa, per i contratti di durata da uno a sei mesi l’Assegno di inclusione viene sospeso.

La scala di equivalenza

Il valore del contributo viene calcolato secondo principi misurabili e trasparenti. A ogni componente del nucleo famigliare viene associato un indice e, con l’aumentare dei membri del nucleo aumenta l’importo del sussidio, rispettando la ratio secondo la quale a famiglia più numerosa (o con un maggiore numero di disabili a carico) tende a corrispondere una situazione economica più delicata.

Il Reddito di cittadinanza e il 2023

Salta il limite delle 7 mensilità per i percettori del Reddito di cittadinanza che continuerà a essere erogato per tutto il 2023, a patto che

nel nucleo famigliare vi siano disabili, minorenni o over 60. Inoltre, prima della scadenza dei 7 mesi di sussidio, la famiglia in cui c’è almeno un membro non occupabili dovrà essere presa in carico dai servizi sociali.

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