Letteratura

Premio Strega, vince Ada d'Adamo la scrittrice scomparsa ad aprile

Vittoria postuma al 77° Premio Strega, vinta da Ada d'Adamo, scomparsa il 1° aprile, con il romanzo "Come d'aria", (Elliot Editore), che si aggiudica anche lo "Strega Giovani" e lo "Strega off"

Premio Strega, i vincitori della 77ma edizione della kermesse letteraria

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Premio Strega, i vincitori della 77ma edizione della kermesse letteraria

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Ha vinto Ada d'Adamo la 77a edizione del Premio Strega , con il potente romanzo Come d'aria, (Elliot Editore), ma sul palco non c'era lei a ritirare il premio. A salire il marito Alfredo Favi, che, accompagnato dall’editrice Loretta Santini e dalla scrittrice Elena Stancanelli, lo ha ricevuto da Andrea D’Angelo, visto che Ada è scomparsa il 1° aprile di quest'anno a soli 55 anni, due giorni dopo l'annuncio della sua inclusione nella dozzina semifinalista dello Strega. Commoventi le parole del marito: "Un premio inaspettato e meritato, grazie a tutti quelli che hanno creduto in questo libro rifiutato da molti editori".

Ada d'Adamo è la quarta concorrente a vincere il Premio Strega Postumo, prima di lei Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con Il Gattopardo, nel 1959; Maria Teresa Di Lascia, con Passaggio in ombra, nell 1985; e a Maria Bellonci, per Rinascimento privato, nel 1986. Come d'aria è il romanzo d'esordio dell'autrice, dopo una lunga serie di saggi.

La storia del libro

Come d'aria, racconta la storia di due donna, Daria, disabile dalla nascita per una malattia cerebrale, e Ada, sua madre, che la assiste. Scritto durante la malattia, è la voce di una madre che combatte contro un tumore e racconta alla figlia disabile la loro storia. Una storia dura, reale, profondamente dolorosa, che lascia un segno indelebile per la sua bellezza e la grande forza di volontà che sprigiona, e che ha conquistato anche la giuria di ragazze e ragazzi di 91 scuole secondarie, che grazie ai loro voti le hanno assegnato lo Strega Giovani, oltre allo Strega Off.

Avere un figlio invalido - scrive D’Adamo nel suo memoir - significa essere soli. Irrimediabilmente, definitivamente soli. Indietro non si torna. Uguale a prima non sarà più. È come se dentro di te si fosse accomodato il punteruolo delle palme che rosicchia la pianta dall'interno piano piano, la trasforma in un involucro pieno di segatura. La superficie resta uguale, ma sotto i bordi, sotto la pelle, non resta più niente. La solitudine è fatta di puntini piccoli, uno vicino all'altro. Non te ne accorgi”.

Mi auguro che leggerlo possa aiutare le persone a sentirsi meno soli, specie chi si trova nella sfortunata condizione di Ada” ha detto Loretta Santini, direttrice editoriale di Elliot, che ha deciso di pubblicare il libro dopo il rifiuto di 10 case editrici, dovuto forse al duro attacco che la scrittrice muove tra le pagine del romanzo, a tutto quello che porta i disabili a sentirsi e ad essere soli. Come la scuola o l'assistenza sanitaria con il mancato sostegno alle madri in difficoltà. Temi forti su cui il romanzo impone una riflessione che ci si augura, anche con la vittoria del prestigioso premio, non rimanga solo un pensiero.

Gli altri premi assegnati

Il totale dei voti espressi, 561 (circa l’85% degli aventi diritto), è stato ripartito: 185 per d’Adamo; 170 per Rosella Postorino Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli); 75 ad Andrea Canobbio per La traversata notturna (La nave di Teseo); 72 a Maria Grazia Calandrone per Dove non mi hai portata (Einaudi); 59 a Romana Petri per Rubare la notte (Mondadori).

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