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Il Trentino Alto Adige e quei piatti tipici indimenticabili

Il Trentino Alto Adige è una terra di confine con uno sguardo sulla Mitteleuropa e questo si riflette moltissimo sulla cucina tipica

Il Trentino Alto Adige e i suoi piatti tipici

Il Trentino Alto Adige è una terra meravigliosa. Tra paesaggi incantevoli, albe tra i monti ricche di suggestioni, questa terra di confine è proiettata, in termini di storia, di lingua e di cultura, verso la Mitteleuropa. E anche la cucina riflette questo aspetto fondante dell’identità della regione. Ma quali sono i piatti tipici del Trentino Alto Adige? Come emerge questo quadro fortemente identitario in cucina?

Primi piatti

Canederli

Probabilmente la ricetta trentina più famosa di tutti è quella dei canederli. Nei Paesi mitteleuropei si chiamano knödel e consistono in gnocchi di pane: un piatto di riciclo molto antico, che risale almeno al XII secolo o forse prima, con cui gli avanzi venivano utilizzati per far parte di qualcosa di completamente diverso. Per preparare i canederli, si impasta pane raffermo o polenta con uova e un po’ di latte, ma anche altri ingredienti opzionali come speck, fegato, formaggio, spinaci e prezzemolo. Durante la bollitura dei canederli si realizza un brodo con cui il piatto viene servito.

Secondo una leggenda, durante la calata dei lanzichenecchi nel XVII secolo, una donna li preparò per questi soldati, facendoli così addormentare, satolli, in un sonno profondissimo e quindi fermando la loro avanzata. Ma naturalmente si tratta di un mito, dato che questa ricetta è molto più antica.

Affini ai canederli sono gli strangolapreti alla trentina, ovvero gnocchi di pane farciti con molti spinaci ed erbe aromatiche: il condimento migliore per questo piatto è il grande classico burro e salvia, che esalta i sapori senza risultare aggressivo. Si dice che il nome derivi da una leggenda: nel XVI secolo, un goloso monaco scoprì il piatto in un’osteria frequentata durante il Concilio di Trento, rischiando di soffocare con un boccone ma venendo salvato dal un’opulenta ostessa.

Nella Val di Non un primo piatto tipico è la minestra da orz, che altro non è che una zuppa d’orzo arricchita da un brodo a base di pancetta, sedano, carote, cipolle e patate. Tra gli altri primi si annoverano invece il risotto al Teroldego, che, come suggerisce il nome, è un classico risotto con vialone nano aromatizzato abbondantemente con l’omonimo vino rosso tipico della piana Rotaliana. Ci sono poi gli schlutzkrapfen, ravioli a forma di mezzaluna della Val Pusteria ripieni di ricotta e spinaci. Infine tra i piatti unici, o tra gli antipasti, si annovera la smacafam, una focaccia ripiena con pancetta e la salsiccia che si produce in questa regione, la luganega.

Secondi piatti

Carne salada

Analogamente si possono annoverare tra i secondi piatti - ma trovano utilizzo come antipasti - i tortel di patate. Si tratta di frittelle piatte realizzate con un impasto a base di patate grattugiate che vengono compattate e asciugate nella farina.

C’è poi polenta e capus, ovvero polenta con cavolo cappuccio e salsicce, ma se si vuole assaggiare davvero qualcosa di unico, si deve provare la carne salada. Si tratta di un salume magro e privo di nervi a base di manzo, coscia di cavallo o lingua di vitellone: viene tagliato in fette sottilissime e anticamente veniva bollito. Oggi viene consumato crudo ma anche scottato in padella o sulla griglia. In Val di Cembra questo salame viene affumicato, dando così vita alla carne fumada. Il tutto può essere accompagnato dal brezel, il tipico pane intrecciato, che i monaci regalavano ai bambini poveri nel VII secolo.

Dessert

Strudel

Tra i dessert trentini è impossibile non pensare immediatamente allo strudel: derivato da dessert mediorientali - probabilmente giunto in Europa a seguito della diaspora degli ebrei - si tratta di un rotolo a base di pasta sfoglia o pasta frolla, che contiene un ripieno di mele e altri ingredienti come uvetta e pinoli. Secondo La Cucina Italiana, si tratterebbe di un dolce derivato dalla baklava turca.

I trentini preparano inoltre una torta a base di grano saraceno e una sbriciolata chiamata torta de fregoloti.

C’è poi lo zelten, che risale al XVIII secolo ed è preparato con mandole, fichi secchi, frutta candita, pinoli e uvetta.

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