Cronaca locale

Altre case ai rom: così Sala penalizza i residenti regolari a Milano

Per avere una casa popolare a Milano bisogna essere rom: sembra essere questo il senso delle ultime decisioni adottate da Palazzo Marino

Altre case ai rom: così Sala penalizza i residenti regolari a Milano

A Milano, ormai, c'è una consuetudine che sembra essere radicata: i rom hanno la precedenza sull'assegnazione delle case popolari. Ormai è prassi dalle parti di Palazzo Marino quella di favorire i rom e, come spiega il quotidiano Libero, deriva dalla delibera di giunta del 29 ottobre 2021, una delle prime decisioni prese all'inizio del Sala-bis, che prevede l'erogazione di 2,8 milioni tondi per l'integrazione dei nomadi e il contrasto all'anti-ziganismo.

Tralasciando i fondi destinati ai corsi di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole, chiamati a diffondere la cultura romanì, per l'housing sociale a Palazzo Marino hanno preventivato di spendere 28.336 per il periodo luglio-dicembre 2022 e 56.210 per il 2023. In particolare, l'ultimo "regalo" ai rom sono 4 appartamenti, in cui verranno allocate 14 persone per un tempo massimo di 18 mesi, anche se non si escludono proroghe, anzi, sono già previste. Il Comune di Milano non ha trovato di meglio da fare che dirottare queste persone in quartieri che hanno già di loro molti problemi e tensioni sociali. Una scelta che fa discutere ma che indica in maniera molto chiara quali sono le priorità e le linee di indirizzo di Palazzo Marino, nonostante siano tantissimi gli italiani e gli stranieri in regola (e senza precedenti) che da anni attendono una casa in città.

Per queste persone sono state individuate le case popolari in piazzale Cuoco a Calvairate, in via Campanella a Quarto Oggiaro, in via Quinto Romano, in via Preneste a San Siro. Quartieri difficili dove, per altro, moltissimi appartamenti sono stati occupati illegalmente, spesso anche da rom e sinti. Solo poche settimane fa, a un altro gruppo di rom provenienti dall'accampamento di via Vaiano Valle erano state assegnate delle abitazioni di edilizia popolare, un totale di 25 appartamenti per altrettante famiglie. E gli altri? Aspettano, come ormai sembra essere la prassi.

Anche perché per i rom individuati dal Comune non c'è solo la casa popolare, perché per loro Palazzo Marino ha pensato anche a un sistema di integrazione scolastica e lavorativa, con la ricerca di

un'occupazione consona. Tutto ciò che per chi vive nella legalità non è previsto. In più, è stato addirittura approntato un progetto per insegnare loro a risparmiare tramite educatori che terranno corsi di educazione finanziaria.

Commenti