Cronaca locale

La nuotata in Darsena, la fuga, il recupero: così è morto il cinghiale a Milano

Dopo due settimane di tentativi andato a vuoto, il cinghiale che il 4 agosto nuotava in Darsena è stato recuperato stremato ed è deceduto durante il trasporto in un centro di recupero

La nuotata in Darsena, la fuga, il recupero: così è morto il cinghiale a Milano

Dopo due settimane in fuga, è stato recuperato questa mattina il cinghiale che scorrazzava tra i cunicoli sotterranei di Milano. I Vigili del fuoco sono riusciti a recuperarla all'interno di un canale in piazzale Tripoli. Ma l'animale, una femmina, è morta dopo il recupero a causa del deperimento. Era seguita dallo scorso 4 agosto dopo che era stata avvistata mentre nuotava veloce in Darsena. Il cinghiale si era addentrato in un canale ex scolo del fiume Olona.

I Vigili del fuoco, attraverso una serie di telecamere, seguivano ogni suo movimento. Per catturare l'animale erano state posizionate due gabbie: la prima dove effettivamente è entrata nei pressi di piazzale Tripoli, la seconda in Darsena. Oltre due settimane di tentativi andati a vuoto. Qualcuno ipotizzava anche che l'animale fosse riuscito a trovare un'altra via d'uscita. Ipotesi plausibile, ma smentita dal Nucleo ittico-venatorio della Città metropolitana. Questo nei giorni scorsi aveva spiegato: "Sono state trovate impronte vicino alle gabbie. Inoltre, il cinghiale ha mangiato le esche sistemate fuori: pannocchie, mele, pane".

Poi appena ieri era giunta la conferma che l'animale era finalmente entrato nella gabbia-trappola posizionata nel condotto sotto piazzale Tripoli. Non è la prima volta che animali selvatici come caprioli, cinghiali o addirittura lupi finiscono nel Naviglio. Solitamente accade che le acque li trasportano in luoghi dove possono essere presi, curati e liberati nei boschi. Così non è stato per la femmina di cinghiale, dal peso di 50-70 chili. Una volta sedata e catturata era stato disposto il trasporto in un centro di recupero per la fauna selvatica, ma durante il tragitto è deceduta.

Non vi è certezza riguardo le cause della sua morte. I veterinari dell'Ats, però, hanno immediatamente notato che c'era qualcosa che non andava. Tra le ipotesi dei soccorritori, il suo decesso potrebbe essere dovuto alla debilitazione dovuta al lungo periodo trascorso nell'ambiente malsano dei canali fognari. Stress e deperimento dovuto alle due settimane trascorse nell'ambiente acquatico le devono essere state fatali.

Hanno partecipato all'intervento di recupero di questa mattina, oltre i vigili del fuoco, anche la polizia locale, la polizia provinciale e il personale tecnico di Mm.

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