Gli iPhone 15 sono stati presentati il 12 settembre e messi in vendita dieci giorni dopo. Come sempre si è scatenata la caccia al nuovo modello tant’è che in una manciata di giorni si è cominciato a parlare di sold out.
Tuttavia, a ben guardare, il nuovo nato di Apple porta con sé problemi di varia natura, a cominciare da quel surriscaldamento (i terminali arrivavano a toccare i 47 gradi centigradi) che è stato solo parzialmente corretto con un aggiornamento del sistema operativo iOS e continuando con altre disfunzioni le quali, seppure denunciate da un numero relativamente esiguo di utenti, contribuiscono a forgiare un’immagine di Apple capovolta rispetto a quella solida, seria e affidabile che il gigante di Cupertino si è costruito con il passare degli anni.
iPhone 15 e i display
Un numero contenuto di utenti lamenta quello che in gergo viene chiamato display burn-in, uno scolorimento anomalo e duraturo di alcune aree dello schermo.
Si tratterebbe di un problema contenuto e quindi non generalizzato che però si va a sommare ad altri – altrettanto circoscritti – accusati da altri utenti. Tra questi figurano lo scolorimento della scocca, la difficoltà nel trasferire i dati da un iPhone precedente al nuovo iPhone 15, una inedita e inspiegabile lentezza nella riproduzione di animazioni e, immancabili, le lamentele circa la durata della batteria.
Apple di norma rimedia a tutti i problemi rilasciando nuove release di iOS e, al di là del fatto che sia reputato normale oppure no, riesce sempre a centrare la soddisfazione di chi sceglie gli smartphone della Mela.
Sommando questi problemi – soprattutto quelli del surriscaldamento e dello scambio di dati tra dispositivi – occorre valutare l’ipotesi che Apple, limitatamente agli iPhone 15, abbia fatto le cose in modo perfettibile.
Dagli elogi alle elegie
A differenza di tutti i concorrenti, Apple lancia sul mercato un solo smartphone all’anno, pure declinandolo in quattro versioni. Un lusso che non ha pari e che diventa un vero privilegio soltanto quando il tempo a disposizione viene impiegato per fare test hardware e software approfonditi.
Vanno fatti dei distinguo, considerando che anche le tecniche di produzione più avanzate non sono esenti da errori di fabbricazione e che, tra i milioni di smartphone che escono dalle linee di montaggio, qualche esemplare sfortunato può starci.
Le cose cambiano quando i problemi sono diversi e sono denunciati da gruppi sparuti di utenti i quali, messi insieme, costituiscono però una parte rappresentativa dei clienti. Fino a oggi, ossia a circa un mese dall’inizio delle vendite degli iPhone 15, il nuovo nato sta gettando un’ombra sulla storica affidabilità di Apple.
Non siamo in grado di dire se si tratta di eventi frutto di una serie di inconvenienti spiacevoli o se ci sono stati ritardi di progettazione che sono stati riassorbiti limitando i periodi di test, assume però un peso notevole il fatto che un’azienda (Apple) che sostiene di produrre gli smartphone migliori (gli iPhone) non può e non deve commettere errori simili e non deve rilasciare sul mercato prodotti
che tendono a dimostrarsi immaturi.Stride anche la latenza con la quale Apple prende posizione quando gli utenti denunciano malfunzionamenti. Da un’azienda storicamente seria ci si attende qualcosa di più.
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