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"Base Marte", il progetto cinese per simulare lo sbarco sul Pianeta

La base sorgerà nell'altopiano di Qinghai, una zona desertica tra Tibet e Mongolia e avrà un'estensione di 95 mila km quadrati

"Base Marte", il progetto cinese per simulare lo sbarco sul Pianeta

Si chiamerà "Base Marte" il nuovo progetto spaziale cinese, un luogo dove fare esperimenti e simulare la vita di un equipaggio di astronauti sul Pianeta Rosso. La base sorgerà nell'altopiano di Qinghai, una zona desertica tra Tibet e Mongolia, caratterizzata da rocce e valli aride di colore rosso. Già definito dall'agenzia di notizie Xinhua come "il luogo più marziano sulla faccia della Terra", il deserto ospiterà 95 mila chilometri quadrati di base.

Oltre alle infrastrutture per l'addestramento degli astronauti e per la ricerca, "Base Marte" sarà anche un parco divertimenti dove i turisti potranno simulare il viaggio sul Pianeta Rosso e pernottare in vere e proprie copie dei moduli utilizzati dai cosmonauti durante la loro permanenza su Marte.

Uno degli obiettivi principali della creazione di "Base Marte" è la preparazione a una missione sul Pianeta Rosso pianificata dalla comunità scientifica cinese tra il 2040 e il 2060. Il programma scientifico è una delle priorità di Pechino dopo che il presidente Xi Jinping ha voluto rendere il Paese una potenza spaziale. Secondo dati ufficiali la Cina spende circa 2 miliardi di dollari all'anno per il suo programma spaziale, ma c'è da crede che l'investimento per costruire "Base Marte" si ripagherà con gli incassi dei turisti che affolleranno l'altopiano del Qinghai. Il Pianeta Rosso infatti affascina non solo gli scienziati ma anche i cinesi comuni. In seicento si sono offerti volontari per una missione senza ritorno su Marte.

Per ora però dovranno "accontentarsi" di visitare e sperimentare la base marziana.

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